Per una qualunque notizia, parere o informazione, su qualunque argomento e su chiunque, la risposta, oggi, è sempre la stessa: INTERNET.

Su questa pagina riporto più o meno quanto è già noto sul mio conto e qualcosa di più sui temi di interesse comune che seguo da vicino.


venerdì 26 dicembre 2008

Buone Feste e buon 2009

Il Babbo Natale della Riserva Naturale dei Calanchi di Atri (Te) nelle scuole elementari. AUGURI a TUTTI!!!
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lunedì 15 dicembre 2008

Organismo di Gestione per la Riserva Borsacchio


Confermato: il 27 novembre 2008 con Delibera di Giunta n. 1153 la Regione Abruzzo, alla luce dell'immobilità del Comune di Roseto degli Abruzzi, ha deciso di trasferire le competenze gestionali della Riserva Naturale regionale Guidata del Borsacchio alla Provincia di Teramo. Le Associazioni di protezione Ambientale chiedono ora l'attivazione di un organismo di gestione desumibile dallo schema sopra riportato; tratto dal Piano di Assetto Naturalistico proposto per la stessa Riserva.
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lunedì 1 dicembre 2008

Riserva Borsacchio alla Provincia di Teramo

All'ordine del giorno della Giunta della Regione Abruzzo di venerdì scorso era prevista la discussione delle problematiche collegate al mancato avvio delle attività di Gestione della Riserva Naturale del Borsacchio (Tra Roseto degli Abruzzi e Giulianova in Provincia di Teramo).
Dalle indiscrezioni trapelate subito dopo la seduta sembra che, finalmente, alla luce dell'immobilità del Comune di Roseto si sia deciso di trasferire le competenze gestionali della Riserva alla Provincia di Teramo, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

La speranza sarebbe quindi ora nella capacità degli amministratori provinciali che, seguendo la logica, dovrebbero procedere speditamente a fare quello che il Comune non è stato in grado di fare in più di tre anni.

A) Nominare un Comitato di Gestione per il quale gli indirizzi normativi chiedono una rappresentanza mista tecnica, politica e associativa. Un Comitato di Gestione rappresentativo, a titolo di esempio, potrebbe aver una composizione come segue:
  • Il Presidente del Comitato nominato dalla Provincia di Teramo.
  • Due rappresentanti del Comune di Roseto (Convenzionalente uno di maggioranza e l'altro di opposizione).
  • Un rappresentante del Comune di Giulianova.
  • Un rappresentante delle Associazioni di protezione ambientale di interesse nazionale (L.349/85).
  • Un rappresentante dell'associazionismo locale (associazioni iscritte all'Albo provinciale).
  • Un rappresentante delle Università o centri di ricerca locali.
  • Un rappresentante del Corpo Forestale dello Stato.
B) Portare all'esame del Comitato di Gestione il Piano di Assetto Naturalistico per eventuali modifiche o richieste di approfondimento prima dell'adozione da parte della Provincia.

C) Far provvedere alla tabellazione del perimetro della Riserva Naturale e chiedere alle autorità competenti di attivare l'adeguata sorveglianza del territorio affinchè si ottenga il rispetto delle norme di salvaguardia vigenti.

D) Provvedere a tutti gli altri adempimenti che la legge istitutiva richiedeva fossero attivati in massimo 90 giorni.

Un riepilogo degli avvenimenti che hanno animato negli anni la vicenda della Riserva Naturale del Borsacchio sono ben riassunti nell'intervento di Franco Sbrolla tenuto in occasione della presentazione pubblica del Piano di Assetto Naturalistico e pubblicato sul sito Zetetes all'indirizzo: http://zetetesnews.blogspot.com/search/label/Borsacchio
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domenica 9 novembre 2008

Ciclisti ed Ambientalisti, alleanza importante!

Muoversi insieme tra appassionati di ciclismo e movimenti ambientalisti affinchè l'uso diffuso della bicicletta come mezzo di trasporto, ecologico per eccellenza, divenga una realtà almeno lungo la costa adriatica.
Questo è uno degli elementi di maggiore importanza che è emerso ieri a Giulianova (Te) in una gremita sala conferenze del Loggiato del Bevedere dove si è svolto l'incontro, organizzato dal Centro di Educazione Ambientale "Torresi", sul tema delle piste ciclabili lungo la valle del Fiume Tordino, per collegare Teramo alla costa, e attraverso la Riserva Naturale del Borsacchio, per completare il Corridoio Verde Adriatico Marche-Abruzzo.

La volontà di far utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto oltre che come strumento sportivo diviene, infatti, anche un sistema per rendere fruibili, in maniera sostenibile e quindi controllata, aree naturali di estrema importanza come gli alvei fluviali o le zone costiere non ancora antropizzate massicciamente. Una fruizione che può fare solo bene in considerazione dell'utilizzo a pseudo-discarica che la nostra epoca ha riservato a queste aree naturali laddove siano marginali rispetto ai luoghi maggiormente sorvegliati.
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venerdì 7 novembre 2008

Pineto ... si può fare, basta volerlo!

Quando sento dire ad un amministratore di qualunque Ente o Autorità, che per fare tutela ambientale ci vogliono soldi, da un pò di tempo a questa parte rispondo sempre con la stessa frase: "perchè a Pineto hanno trovato il petrolio?".

No tutt'altro! A Pineto (Te), piccola e piacevolissima cittadina della costa adriatica abruzzese, non appena si è saputo che si volevano posizionare piattaforme di esplorazione petrolifera davanti alle loro coste si sono attivati per conoscere meglio la situazione al fine di mettersi al riparo da possibili conseguenze da un punto di vista ambientale.

Ma l'attività di quell'amministrazione sarebbe da prendere a modello per molti comuni abruzzesi e del resto d'Italia. Peccato che le statistiche sulla qualità di vita sia riservata alle grandi città!

In pochi anni il comune di Pineto ha introdotto la raccolta dei rifiuti porta a porta, ha salvaguardato da speculazioni edilizie i territori collinari e gli spazi agricoli, ha promosso l'istituzione dell'Area Marina Protetta Torre del Cerrano, ha tutelato una pineta storica di grande estensione e gli ultimi lembi di duna costiera in Abruzzo, ha riqualificato gli edifici e gli spazi storici del paese, ha realizzato decine di chilometri di piste ciclabili, ha abbellito ed esteso le aree pedonali del centro, ha introdotto i parcheggi rosa per le mamme in attesa, ha combattuto l'inquinamento dei fiumi, ha tutelato le aree naturali fluviali, ha avviato programmi culturali di prim'ordine, ha ottenuto la certificazione EMAS,

ha fatto, insomma, tutto ciò che qualunque società civile dovrebbe avere come base nella proprie aspirazioni. Senza clamori, senza aver vinto alla lotteria e senza voler insegnare nulla a nessuno.
Un insegnamento l'hanno comunque dato: quando si vuol fare ... si può!
Centro Sinistra? Centro Destra? E a chi interessa!!? Hanno semplicemente fatto bene!!!
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lunedì 3 novembre 2008

Petrolieri in Adriatico

La Petroceltic International si è aggiudicata presso il Ministero per le Attività Produttive nove permessi di esplorazione per giacimenti di petrolio in Adriatico al largo della costa abruzzese. La società irlandese ha ottenuto lo sfruttamento incondizionato di vaste zone dell'entroterra abruzzese e di un'area costiera che si estende da Martinsicuro alle Isole Tremiti.

John Craven, direttore esecutivo della Petroceltic International: «L'Italia è un buon posto dove fare business. Le condizioni fiscali sono favorevoli, i costi di estrazione bassi, non ci sono rischi politici, le infrastrutture sviluppate, la competizione è limitata ed i produttori possono beneficiare di prezzi elevati per quanto riguarda petrolio e gas».
La vicenda è sbarcata qualche giorno fa in Parlamento. Il senatore Legnini ha interrogato il ministro dell'Ambiente. «Risultano rilasciate varie autorizzazioni per l'estrazione di petrolio e gas su terra e mare. E' in fase di avvio il centro Oli di Ortona, contro cui si è schierato il consiglio regionale abruzzese. E, soprattutto - ha dichiarato l'onorevole del Pd - risultano rilasciati nove permessi di ricerca petrolifera alla Petroceltic, per un totale di circa 2.500 chilometri quadrati, sul Mar Adriatico». Risposta del ministro Vito: «Confermo l'apprezzamento del Governo rispetto alla prosecuzione delle attività di ricerca e estrazione, che rivestono una grande importanza nel quadro del fabbisogno energetico del Paese».

Chi ci guadagna? Lo Stato incassa cinque euro e sedici centesimi per metro quadro in concessione annuale: una miseria che non tiene conto dei probabili danni ambientali «Con pochi soldi possono sfruttare ed inquinare l'Abruzzo e l'Adriatico infischiandosene di noi cittadini», risponde Giusto Di Fabio, presidente del Comitato Natura Verde. «Siamo molto preoccupati - gli fa eco Maria Rita D'Orsogna, docente alla California State University at Northridge di Los Angeles - Questo petrolio è di scarsa qualità, pieno di impurità e di zolfo. E' solo speculazione. L'Adriatico impiega 100 anni per ripulire le acque superficiali. E ogni minimo incidente si trasformerebbe in una catastrofe» attesta la scienziata.

Nel capitale di Petroceltic International è recentemente entrato (quota del 22,6%) il gruppo spagnolo Iberdrola, con un aumento di capitale da 55 milioni di dollari, da usare per finanziare le nuove esplorazioni in Adriatico.

Tratto da: La Stampa del 28/10/2008

venerdì 17 ottobre 2008

INCREDIBILE: la spostano davvero!!!!

Da "il Centro" del 16 ottobre 2008: "Nuovo piano per far ripartire la Mare-monti. L’amministrazione comunale tenterà una modifica progettuale per spostare la fascia di rispetto della Riserva Lago di Penne e e «salvare» la strada Mare-monti. togliendo così i vincoli ambientali dall’opera pubblica. Ieri pomeriggio, in Comune, si è svolta la riunione della commissione tecnica presieduta dal sindaco Donato Di Marcoberardino, per studiare un piano che consenta di riprendere i lavori nel cantiere bloccati nel febbraio scorso".

lunedì 13 ottobre 2008

Spostate la Riserva, passa la strada!

In un post del 6 marzo 2008 denunciavamo da questo blog l’assurdo progetto di un viadotto che avrebbe deturpato irrimediabilmente uno dei più importanti paesaggi abruzzesi all’interno dell’area di rispetto della Riserva Naturale del lago di Penne.
Ora, al riguardo, dal quotidiano “il Centro” del 10 ottobre scorso si apprende che i nostri politici stanno lavorando ad una soluzione: “Spostare la fascia di rispetto della Riserva naturale «Lago di Penne» per salvare la strada Mare-monti. È l’idea lanciata dal consigliere provinciale del Pd Enzo Di Simone, presidente della commissione provinciale Lavori pubblici (…) secondo Di Simone «occorrerebbe spostare la fascia di rispetto della riserva. In quel caso, la strada non ha più vincoli giuridici e ambientali e si può riaprire il cantiere»”.
UN GENIO, non c'è che dire!!!!

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venerdì 3 ottobre 2008

Borsacchio. Ancora cemento .... anche in Riserva!

Nella giornata di ieri a Roseto degli Abruzzi (Te), in un affollatissimo incontro a Palazzo del Mare, si è svolta la presentazione pubblica della proposta di Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Naturale del Borsacchio. Al termine della presentazione del lavoro a cura del Prof. Gianluigi NIGRO, Ordinario di Urbanistica all'Università di Roma "La Sapienza", con il supporto di un nutrito gruppo di esperti di riconosciuta esperienza, la seduta si è animata con gli interventi, nel dibattito, di rappresentanti locali di Associazioni e Comitati che si sono sempre battuti per il concreto avvio delle attività della Riserva.
Il dibattito si è trasformato in aperta contestazione, del pur ottimo lavoro effettuato, a causa di un solo punto controverso, ma centrale nell'intero Piano: la previsione di edificabilità all'interno della Riserva per oltre 50.000 metri quadri di superficie calpestabile.
Le motivazioni riportate dai progettisti sulle ragioni di tale importante previsione edificatoria all'interno dell'area protetta, si basano sulla necessità di rispettare alcuni "Diritti Edificatori" pregressi sulle aree da acquisire al patrimonio pubblico e di reperire le risorse necessarie per attuare i progetti di "Restauro Ambientale".
La contestazione a queste tesi si basa su due punti essenziali:
1) Sui "diritti edificatori" più sentenze, su più gradi di giudizio, hanno sempre dato ragione al Comune di Roseto degli Abruzzi per non aver rilasciato autorizzazioni a costruire in quell'area e pertanto non si ritiene necessario acquisire quelle aree e, tantomeno, su una perequazione che consideri i prezzi dei terreni come edificabili.
2) Sui "resauri ambientali", per quanto nel merito anche condivisibili, si ritiene inopportuno svendere aree naturali della stessa Riserva per reperire risorse che potrebbero essere acquisite in seguito attraverso progetti europei da investire su aree naturali che potrebbero rimanere tranquillamente di proprietà di privati, con i vincoli della Riserva, come avviene in tutte le aree protette del mondo.
Quanto sostenuto dai progettisti, è stato anche troppo animatamente contestato perchè da oltre venti anni a Roseto ci si batte duramente per salvaguardare quel pezzo di costa ancora libero. Ora che il risultato sembrava raggiunto con l'istituzione della Riserva Naturale, le cui norme di salvaguardia vietano ogni forma di nuova edificazione, e dopo la bocciatura dei progetti di costruzione di villaggi turistici, sia nei ricorsi giudiziari che nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, proprio ora, ci si vede reintrodurre le mire edificatorie dei privati da un Piano che dovrebbe occuparsi solo dell'Assetto Naturalistico dell'area.
In tutto ciò che è accaduto si potrebbero rilevare due azioni ancora utili da sviluppare per poter dirimere la questione: sia da parte dei progettisti che da parte dell'amministrazione.
-I progettisti è opportuno che facciano un esame ben più approfondito della situazione normativa, sia amministativa che urbanistica, in quelle aree, magari inserendo tra i tanti consulenti, anche un esperto in diritto urbanistico. Ciò ad evitare ciò che è accaduto ieri: ascoltare tre ore di presentazione da parte di Architetti, Geologi, Sociologi, Naturalisti ed Economisti e poi sentirsi dire che il problema di fondo è una questione di "Diritto".
-L'Amministrazione comunale è opportuno, invece, che riprenda in mano in tempi brevi quella bella proposta, troppo celermente accantonata anni fa alle prime titubanze del privato, affinchè si concluda la permuta delle aree, tra Roseto nord e Roseto sud. L'unica soluzione che andrebbe a soddisfare tutti e che solo il Consiglio Comunale di Roseto, nel suo ruolo di rappresentanza collettiva, può attivare, promuovere e portare a compimento.
Il prossimo appuntamento è in Consiglio Comunale il prossimo mercoledì 8 ottobre per l'adozione del P.A.N..
....La speranza è sempre quella che le future notti portino consiglio!.
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sabato 27 settembre 2008

Al Parco del Delta del Po ratifica avvenuta per la CARTA di CERRANO

La Carta di Cerrano è realtà.

Nella giornata di ieri nella sala conferenze dello splendido Giardino Botanico Litoraneo del Parco Regionale Veneto del Delta del Po è stato ratificato il documento di indirizzo di AdriaPAN, il net-work delle aree protette dell'Adriatico, chiamata appunto Carta di Cerrano in onore al luogo dove fu concepita.

Hanno sottoscritto la "carta" almeno un'area protetta per ogni regione italiana che affaccia sul mare Adriatico ed ora si apre alla ratifica delle aree protette slovene, croate, montenegrine, albanesi e greche, secondo un programma di adesioni che si avvierà dal 6 ottobre prossimo nell'incontro su AdriaPAN-Adriatic Protected Areas Network, che si terrà a Barcellona (Spagna) in occasione del IV World Conservation Conference dell'IUCN (International Union for Conservation of Nature).

Leggi la notizia su: http://triviadicerrano.blogspot.com

Queste le aree protette che hanno già ratificato la Carta di Cerrano:
-Riserva Naturale Marina “Miramare” di Trieste;
-Consorzio Area Marina Protetta “Torre del Cerrano” di Pineto(Te);
-Parco Naturale Regione Veneto “Delta del Po” – Rovigo;
-Parco Naturale Regione Emilia Romagna “Delta del Po” – Ferrara;
-Zona di Tutela Biologica “Tegnue di Chioggia” - Venezia;
-Riserva Naturale Regione Marche “Sentina” – Ascoli Piceno;
-Riserva Naturale Regione Abruzzo “Calanchi di Atri” – Teramo;
-Riserva Naturale Regione Abruzzo “Lecceta di Torino di Sangro” – Chieti;
-Riserva Naturale Regione Abruzzo “Grotta delle Farfalle” - Chieti;
-Riserva Naturale Marina “Torre Guaceto” – Brindisi.
Hanno infine aderito come supporto tecnico organizzativo:
-AIDAP-Associazione Italiana Direttori e funzionari Aree Protette
-WWF MedPO- Mediterranean Programme Office.



lunedì 22 settembre 2008

Al Delta del PO per la Carta di Cerrano

Venerdì prossimo a Rosolina, in provincia i Rovigo, sarà ratificata la Carta di Cerrano dalle aree protette che hanno già sottoscritto questo importante documento di indirizzo per la costituzione di una rete di collaborazione stabile tra le aree protette costiere e marine dell'Adriatico (AdriaPAN).
La partecipazione al workshop è libera e gratuita. L'adesione alla Carta di Cerrano può avvenire in qualsiasi momento attraverso il sito: http://triviadicerrano.blogspot.com/..


lunedì 11 agosto 2008

Arrivano le nuove AMP ?

Il Resto del Carlino di ieri, 10 agosto 2008, ha portato un bagliore di informazione sul mistero che circondava le procedure istitutive delle nuove Aree Marine Protette italiane da quando con il nuovo Governo si è avviato un consistente cambio di rotta sulle politiche delle aree protette da parte del Ministero dell’Ambiente.
Con l’arrivo del nuovo Ministro si è accesa subito, infatti, una importante discussione sui Parchi che dovranno diventare Fondazioni, così come anche sui divieti di assunzione imposti alle Pubbliche Amministrazioni, che di fatto paralizzano le Aree Protette italiane, non solo Marine. Nulla si era fino a ieri saputo, invece, di cosa accadesse nelle procedure istitutive di quelle AMP ormai in via di definizione ultima.
Finalmente una luce: "E' intenzione del Ministro dare piena attuazione al sistema delle aree marine protette" queste sono le parole ufficiali provenienti da Roma “I quattro Parchi già definiti: Costa degli Infreschi, S. Maria, Castellabbate e Torre Cerrano, andranno a regime dal gennaio del 2009. Il Parco Marino del Piceno è tra quelli che hanno ancora il procedimento in corso, insieme con altri nove in tutta Italia. Man mano che si concludono tali procedimenti saranno regolarmente autorizzati".
Le due nuove Aree Marine protette dell’Adriatico, Torre Cerrano e Piceno, a cui si aggiunge quella della Costa del Conero, sono essenziali per un sistema di protezione che consenta alle politiche di tutela comunitarie, legate a Natura 2000, di poter parlare di rete e non di fatti singoli ed isolati. Un passaggio indispensabile per AdriaPAN.

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sabato 2 agosto 2008

Parchi? Vanno tolti i politici non i fondi!

“I parchi, restando a quelli nazionali, (…) costano annualmente allo Stato appena 50 milioni di euro, quanto il bilancio di un Comune di 30 mila abitanti, quanto la realizzazione di tre chilometri di autostrada, a fronte di una superficie di 1.200.000 chilometri quadri , pari circa alla regione Umbria. Una cifra inferiore di un terzo a quello che costano i parchi Spagnoli e la metà dei parchi Francesi”.
(Estratto dall’articolo “Difendiamo i nostri parchi” su: Il Corriere di Romagna del 28 luglio 2008)

“Di ogni euro che l'Italia spende per l'ambiente, solo tre centesimi e mezzo vanno alle 1.099 aree protette (parchi nazionali e regionali, riserve naturali e marine). In tutto fanno 211 milioni di euro l'anno, un misero 0,015 per cento del Prodotto interno lordo. Lo Stato contribuisce con 56,5 milioni, meno di quanto elargisce ai giornali di partito”.
(Estratto dall’articolo “I parchi condannati alla paralisi” su: La Stampa del 27 luglio 2008)

« A febbraio di quest'anno, solo in due parchi nazionali su 23 erano in vigore i piani. E più in generale, l'Aidap stima che otto aree protette su dieci non abbiano ancora un piano. Un parco senza piano è come uno Stato senza Costituzione. Paralizzato. Con due effetti paradossali: in assenza del piano, si bloccano gli incentivi economici previsti dalla legge e invece scattano, come una specie di salva-vita, vincoli automatici molto più rigidi. Tanto da suscitare reazioni di rigetto» spiega Ippolito Ostellino, direttore del Parco fluviale del Po torinese e presidente dell' AIDAP-Associazione italiana direttori e funzionari delle aree protette.

«Qual è la ragione di questo disastro? Primo: per predisporre un piano serve un ente che funzioni bene, e i parchi sono terremotati dai ministri che li commissariano a ogni cambio di governo. Una procedura straordinaria, che dovrebbe essere usata per gravi inadempienze contabili, è diventata lo strumento ordinario per attuare lo spoil system. Un ente commissariato, a prescindere dalle inevitabili code giudiziarie, non redige il piano. E dato che i commissari si susseguono per anni, il piano resta bloccato a lungo. Anche quando il piano viene scritto, la strada è ancora lunga. Deve essere approvato dalle Regioni, nei cui uffici marcisce per anni. Troppi interessi in gioco, si tratta di scelte difficili e pesantissime», spiega Ostellino.

I politici locali non hanno voglia di perdere il potere sul controllo del territorio e lasciano i piani nei cassetti. Tanto nessuno ne risponde. Ma chi ne soffre sono i cittadini, in attesa di uno sviluppo legato ai Parchi che viene sempre più ritardato e rimandato nel tempo.

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mercoledì 16 luglio 2008

Carta di Cerrano per l'Adriatico


Si sono incotrati a Pineto la scorsa settimana amministratori, gestori, ambientalisti e ricercatori per sottoscrivere un documento di intenti comune nell'attività delle aree protette esistenti in mare e lungo le coste dell'Adriatico.

Il documento si chiama CARTA di CERRANO. si avvia ora il percorso di adesione al documento da parte delle Aree Protette e di chi volesse comunque sottoscriverlo.

Prosegue un percorso importante di coordinamento tra i portatori di interesse nella conservazione del nostro mare

Un resoconto dettagliato sul sito dell'AIDAP: http://www.aidap.it/?p=116

La versione integrale della Carta di Cerrano e laggiornamento delle adesioni su TRIVIA di Cerrano: http://triviadicerrano.blogspot.com/
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martedì 1 luglio 2008

Aree Protette dell'Adriatico tutte a Torre Cerrano

Una rete di aree protette, marine e costiere, italiane e non, tutte unite e coordinate per aiutare a risolvere i tanti problemi del nostro mare.
A Pineto l'8 luglio da mattina a sera, presso le sale di Villa Filiani, si incontrano i responsabili delle associazioni, degli istituti di ricerca e delle aree protette che ruotano intorno agli ambienti del mare Adriatico per stipulare una alleanza, un patto, per lavorare insieme, affinchè l'Adriatico divenga una risorsa condivisa dei paesi che lo bagnano; non solo un ambiente da cui ricavare incondizionatamente risorse ed alimenti.

Dal Cerrano parte un nuovo modo di intendere la protezione del mare e delle sue coste.

Al mattino saranno affrontati i temi più scientifici: dal controllo delle rotte migratrici degli animali, siano essi pesci, mammiferi o uccelli, ai problemi della qualità dell'acqua ed agli utilizzi delle risorse della pesca, fino alle forme amministrative più corrette per una gestione sostenibile.
Il pomeriggio la Tavola Rotonda: Il Network delle aree protette adriatiche. I direttori, responsabili e presidenti di aree protette, associazioni ed istituti di ricerca intorno ad un tavolo per un unico progetto: la CARTA di CERRANO.

Il programma definitivo sul sito dell'AIDAP: http://www.aidap.it/?p=112
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domenica 22 giugno 2008

Le Aree Protette adriatiche a Barcellona

Il prossimo ottobre si terrà a Barcellona, in Spagna, la IV Conferenza Mondiale sulla Conservazione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IV WCC-IUCN). La Federparchi ed il WWF, con la collaborazione dell’AIDAP ed il coordinamento del Ministero dell’Ambiente, che copre il ruolo di segretariato italiano per l’IUCN, stanno lavorando per portare sul tavolo della discussione, in più di un workshop, il tema della conservazione degli ambienti mediterranei, con particolare riguardo a quelli marini.
In quest’ambito, nel Workshop che porta il titolo: Speeding up the establishment of a coherent, representative and effectively managed ecological network of marine and coastal protected areas (MPA) in the Mediterranean, le Aree Marine Protette giocano un ruolo di primo piano.
L’Adriatico si presenterà con una propria proposta di Network delle aree protette marine e costiere dell’Adriatico, grazie all'interessamento in questo campo della Riserva Marina di Miramare (Ts) già presente nel quadro internazioale di MedPAN.
Tale proposta è stata discussa recentemente a Pineto (Te), in occasione della iniziativa denominata Benvenuto Parco, realizzata per festeggiare l’imminente arrivo della prima Area Marina Protetta abruzzese in Adriatico, quella di Torre del Cerrano.
E' in programmazione un ulteriore incontro, sempre a Pineto, per definire gli aspetti più operativi di questa rete di aree protette costiere e marine.

sabato 21 giugno 2008

Addio caro vecchio albero!

Ogni giorno, da qualche parte in città o in periferia, qualche lavoro per una qualche necessità incide sul patrimonio arboreo del pianeta. Macchine escavatrici, rulli compressori e motoseghe svolgono il loro compito sotto, accanto e talvolta a discapito di qualche esemplare monumetale di albero.
Per il pino della Villa Comunale di Teramo, lì presente da almeno tre secoli, forse piantato da coloro che pensarono questo angolo di campagna come il possibile Orto Botanico della città; quando ancora si immaginava che la scienza e la ricerca potessero essere una meta ed un mezzo che nobilitavano la vita dell'uomo.
In questi giorni gli escavatori si stanno muovendo ai lati di questo gigantesco esemplare di Pino d'aleppo. Nessuno può dire se il danneggiamento dell'apparato radicale sarà irreversibile. Ma chissà se nel 1700 potevano immaginare che quel loro esemplare impiantato con tanto amore dovesse avere a che fare con le futuristiche sale espositive ipogee della grande Teramo!

lunedì 9 giugno 2008

Torre del Cerrano nuova realtà

Si sono conclusi i 4 giorni di incontri, riunioni, seminari e tavole rotonde programmate a Pineto e Silvi, in provincia di Teramo in Abruzzo, per dare il Benvenuto al neo costituito Consorzio di Gestione del cosiddetto Parco, che, per l'esattezza, sta ad indicare l'Area Marina Protetta Torre del Cerrano.
Sono stati quattro giornate piene ed intense ricche di attività e di incontri ed alla chiusura della manifestazione si registrano più di 30 professionisti qualificati nei due seminari dell'AIDAP, oltre 40 persone partecipanti alle iniziative di apertura con escursioni e visite all'area protetta ed alla Torre di Cerrano con il coinvolgimento di ben 5 associazioni di protezione ambientale, oltre 100 sono stati invece i partecipanti alla Tavola Rotonda finale in cui si è discusso con la presenza di esperti provenienti da ogni dove e rappresentanti del mondo politico, accademico, imprenditoriale e professionale, di Imprenditoria, Turismo, Pesca e Tutela del mare e della costa.
Interessante è quanto emerso, inoltre, nei due incontri destinati alla programmazione della partecipazione italiana alla Conferenza mondiale IUCN che si terrà nel prossimo ottobre a Barcellona (Spagna).
C'è stato, in tali incontri, un riconoscimento unanime dell'enorme valenza che può rappresentare la moldalità partecipativa con cui si sta arrivando all'istituzione dell'AMP Torre del Cerrano. Una situazione di coinvolgimento delle comunità e delle amministrazioni locali, di qualunque parte politica esse siano, che è raro incontrare anche sul campo internazionale.
Il risultato finale è che proprio l'AMP Torre del Cerrano potrebbe divenire il testimonial italiano a Barcellona ed essere allo stesso tempo il fulcro del futuri Network adriatico che si vuole andare a costruire tra tutte le aree protette marine e costiere italiane, slovene, croate e montenegrine che affacciano sull'Adriatico.

lunedì 26 maggio 2008

Benvenuto Parco

Presentato a Pineto il programma di Benvenuto Parco, evento formativo e divulgativo pensato per l'avvio delle attività del neo-costituito Consorzio di gestione dell'Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Sono previste escursioni, incontri, seminari formativi, tavole rotonde ed un convegno finale dove si sperà che possa partecipare il neo-insediato Ministro dell'Ambiente On.le Stefania Prestigiacomo.

martedì 22 aprile 2008

Alta Formazione a Pineto (Te)

In considerazione delle nuove aree protette, marine e costiere in via di istituzione nell’area adriatica, l’AIDAPAssociazione Italiana Direttori e funzionari Aree Protette, insieme al Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, organizza una iniziativa di alta formazione e ricerca rivolta ai responsabili e agli operatori, attuali e futuri, di queste strutture.
I seminari di alta formazione si sviluppano su programmi distinti in due giornate:
mercoledì 4 giugno 2008- Aree protette marine e costiere: Natura 2000 e finanziamenti U.E.
giovedì 5 giugno 2008- Pianificazione delle aree protette costiere e marine.
Entrambi i seminari si svolgono a Pineto (Te) nella prestigiosa sede di Villa Filiani e vede coinvolti esperti del Ministero dell’Ambiente, dell’ICRAM e dell’ENEA, nonché professionisti esperti in progettazione europea.

Gli incontri consentiranno nell’occasione di creare gli opportuni incontri tra i responsabili delle Aree Protette marine e costiere italiane in vista del IV IUCN-WCC di Barcellona (Spagna) e di altre iniziative internazionali di coordinamento. Gli iscritti al seminario potranno partecipare a tali riunioni in forma attiva ed in forma di attività pratica di formazione e coinvolgimento.

Ogni seminario è riservato ad un massimo di 30 iscritti. La partecipazione avviene previo selezione ed è prevista una quota di iscrizione. Si può scegliere di partecipare anche ad uno solo dei due seminari in programma.
Informazioni, programmi dettagliati e moduli di iscrizione su: www.aidap.it

domenica 13 aprile 2008

Da Potabile a Non Balneabile

Una foto vale molto più di mille parole. Nel blog della rivista "La Gramigna" del WWF Teramo, è stata pubblicata l'immagine, disponibile su Google Heart per il mondo intero, in cui si vede bene l'effetto del depuratore della città di Teramo sulla qualità dell'acqua del fiume Tordino, sembrerebbe alla data del luglio del 2007.
Da recenti notizie di stampa, dopo otto anni di gestione "leggera" del depuratore di Teramo, del cui reale funzionamento in molti hanno sempre avuto seri dubbi, alcuni amministratori, dirigenti e tecnici dell'amministrazione cittadina hanno ricevuto avvisi di garanzia in merito alle indagini avviate dalla procura in seguito alle segnalazioni ricevute in passato.
Nel frattempo, però, nessuno saprà mai dire e valutare il danno che negli ultimi anni è stato prodotto in termini ambientali e di qualità dell'acqua dei fiumi e del mare Adriatico.
Nessuno è in grado di fornire certezze sull'attuale funzionamento dello stesso depuratore.
Nessuno dirà mai quanti altri depuratori, della miriade di centri abitati, nuclei industriali e attività artigianali, hanno avuto malfunzionamenti temporanei o prolungati.
Nessun amministratore delle cittadine costiere dell'Adriatico abruzzese si è mai sognato di agire concretamente verso i responsabili di coloro che inquinano il mare.
Come già precedentemente osservato: in Abruzzo siamo in grado di trasformare l'acqua cristallina che sgorga dalle sorgenti di tutti i nostri fiumi, nei più bei Parchi Nazionali d'Italia, da POTABILE a NON BALNEABILE, in soli 50 chilometri di percorso, lungo il quale, tra l'altro, non sono certamente presenti distretti industriali come quelli della Rhur!.
Guardate la foto con i vostri occhi: http://lagramigna.blogspot.com/search?updated-min=2008-01-01T00%3A00%3A00%2B01%3A00&updated-max=2009-01-01T00%3A00%3A00%2B01%3A00&max-results=50.

sabato 5 aprile 2008

Natura 2000 diventa realtà

Il 26 marzo 2008 la Conferenza Permanente Stato-Regioni ha espresso il parere positivo all’integrazione della Delibera del Comitato per le Aree Naturali Protette del 2 dicembre 1996 con cui era stata integrata la classificazione delle aree protette della Legge 394/91, Legge Quadro sulle Aree Protette.
Tale integrazione aveva portato alla sollevazione di dubbi interpretativi sul regime di salvaguardia vigente all’interno dei siti Natura 2000 aprendo ad una enorme quantità di possibili contenziosi sulle attività in corso di svolgimento nelle aree identificate come Siti di Interesse Comunitaro o Zone di Protezione Speciale.
Con questo parere positivo si ha finalmente un provvedimento risolutivo che potrà introdurre nella 394/91 un articolo bis in cui si fa chiarezza in materia. Nei SIC/ZSC e nelle ZPS, pur rientrando nella classificazione nazionale delle aree protette, si applicherà il regime di protezione previsto dal DPR 357/1997, che concerne il regolamento di attuazione della direttiva europea denominata “habitat”, e la salvaguardia dei siti avverrà sulla base di quanto indicato nel recente Decreto Ministeriale 184/2007 con cui sono stati stabiliti, definitivamente, i Criteri Minimi Uniformi per la definizione di misure di conservazione nelle Zone Speciali di Conservazione e nelle Zone di Protezione Speciale.
Questo provvedimento, insieme agli ultimi provvedimenti che hanno finalmente portato alla chiusura della procedura di infrazione a cui l’Italia era soggetta dall’Unione Europea sul tema delle ZPS, ci porta in linea con gli altri paesi europei sul programma Natura 2000.

venerdì 4 aprile 2008

Importante scoperta al Cerrano

Rinvenute qualche giorno fa, da Adriano De Ascentiis, naturalista locale esperto di vegetazione dunale, proprio lungo la duna del Cerrano, per l’esattezza nella fascia retrodunale tra la pineta e la ferrovia, alcune importanti fioriture di Romulea rollii (zafferanetto delle spiagge), specie fino ad oggi considerata estinta per il litorale di Pineto e per la fascia costiera teramana.
Tale presenza venne osservata dal Prof. Gianfranco Pirone, dell’Università dell’Aquila, nel 2006 come presenza eccezionale e si attendeva una conferma per poter avere la certezza di una presenza stabile.
La Romulea rolii o zafferanetto di Rolli è una piccola e bellissima pianta appartenente alla famiglia delle Iridaceae, di cui fanno parte anche i più noti zafferani (Crocus sp). Il nome è dovuto alla dedica da parte del botanico romano Parlatore all'amico e collega Rolli.
La fioritura di questa piccola pianta avviene fra febbraio e marzo e il fiore che emerge delicatamente dalla sabbia, si presenta a stella, bianco o appena venato di viola internamente, esternamente è verde. L' habitat di questa specie è costituito da zone retrodunali poco frequentate e da litorali sabbiosi dell'area mediterranea.
Secondo l’ I.U.C.N. (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) nelle Marche risulta estinta in natura (EW); in Toscana viene considerata a basso rischio (LR), ma inclusa in un elenco di specie di importanza regionale allegato alla L.R. 6 aprile 2000, n.56; in Lazio e Abruzzo (dove è segnalata per la Pineta d’Avalos) è considerata minacciata (EN) e infine in Molise essa è ritenuta specie vulnerabile (VU).

venerdì 21 marzo 2008

Look after it

giovedì 20 marzo 2008

Programma Escursionistico 2008

WWF e Legambiente hanno avviato il consueto interessante programma escursionistico a contatto con la natura d'Italia e del mondo. Le tappe di quest'anno spaziano dalle più facili escursioni nei vicini Parchi appenninici ai più affascinanti vulcani d'Italia fino ai canyon della Grecia settentrionale ed al delta del Danubio in territorio rumeno.
I dettagli sono reperibili sul programma ufficiale scaricabile da divshare: http://www.divshare.com/download/4070083-401

domenica 16 marzo 2008

A Teramo cultura tra Mare e Monti

Interessante ciclo di incontri organizzato a Teramo dalla AMENA (Associazione Micologia e Natura Abruzzese) tra il 4 ed il 22 aprile 2008 presso la sala polifunzionale della Provincia di Teramo in via Comi, ogni martedì e venerdì nelle ore serali.
Per informazioni scaricare il programma dettagliato da http://www.divshare.com/download/4070090-795 e per iscrizioni scrivere a info@associazioneamena.com.

martedì 11 marzo 2008

Manifestazione a Pescara

Una importante mobilitazione collettiva in difesa dell'ambiente della regione dei parchi è prevista per il prossimo sabato 15 marzo 2008 a Pescara. Il corteo organizzato dalle associazioni e movimenti (in primis WWF, Legambiente, Abruzzo Social Forum, Marelibero, ecc.) partirà alle ore 15.00.

giovedì 6 marzo 2008

Riserva Naturale di Penne (Pe)


Incredibile quello che sta succedendo all'interno della Riserva naturale di Penne (Pe): il fiore all'occhiello delle aree protette abruzzesi e italiane. I progettisti e costruttori dell'opera hanno sempre sostenuto che la stessa fosse materialmente all'esterno della Riserva. Il gestore dell'area protetta e le associazioni sostengono il contrario ma, l'impatto visivo dell'opera, anche se esterna, influenza comunque, e deturpa irrimediabilmente, il paesaggio tanto amato dai visitatori.
Maggiori informazioni su www.wwf.it/abruzzo

Works in progress in the Natural Reserve of Penne. A concrete bridge is going to across the protected area. The project was not submitted to the Natural Reserve Authority because builder has always said it is outside the protected areas' border.

mercoledì 5 marzo 2008

Buone notizie dalla Lombardia

Federparchi, FAI Fondo per l'Ambiente Italiano, Italia Nostra e WWF Lombardia cantano vittoria. L'emendamento 13bis, il cosiddetto “Ammazzaparchi”, è stato stralciato dalle votazioni del Consiglio Regionale. Il voto sulle modifiche alla Legge Urbanistica (12/2005) proposte dall'assessore Boni, contro le quali il popolo ambientalista aveva mosso una dura battaglia non si terrà. Alla fine la notizia, inattesa, è giunta: le forze di maggioranza hanno ritirato le modifiche alla Legge 12 e quindi l’ emendamento “Ammazzaparchi”, vittoria quindi. «Prendiamo atto del segnale positivo che proviene dal governo regionale e che permette di confermare l'efficacia delle tutele urbanistiche per i Parchi Regionali della Lombardia - dichiarano le quattro associazioni ambientaliste -. Chiediamo ora alle istituzioni regionali un cambiamento di rotta sulle normative urbanistiche per arrestare la continua proliferazione del cemento ai danni delle risorse ambientali e paesaggistiche della nostra regione. Le associazioni ricordano a tutti i cittadini e i comitati che hanno lavorato per questo risultato che è importante ora tenere alta l’attenzione in vista della revisione della Legge parchi prevista dal 19 marzo, legge ugualmente importante per la tutela del territorio». «La mobilitazione delle amministrazioni locali, delle associazioni ambientaliste e del mondo agricolo, che da mesi avevano sollevato forti preoccupazioni sull'emendamento 13 bis alla Legge Regionale sull'urbanistica, ha fermato l’operazione “ ammazzaparchi ” che era data come “approvata”. (tratto da lancio di agenzia)

martedì 4 marzo 2008

Convegno alla Provincia di Teramo

Presso la Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo, lunedì prossimo, 10 marzo 2008 dalle ore 15.00 si terrà un convegno sul tema: Lo Sviluppo Turistico-Ambientale nelle Aree Montane Abruzzesi. Sarà un incontro di apertura del Master dell'Università di Teramo in Gestione dello Sviluppo Locale nei Parchi e nelle Riserve Naturali, ma potrà essere anche una utile occasione di confronto su quanto fino ad oggi le aree protette abruzzesi hanno portato all'economia dei propri territori oltre alla tutela delle risorse naturali.

martedì 26 febbraio 2008

Problemi per le Aree Protette in Lombardia

Sempre più frequenti sembrano essere a livello nazionale e regionale gli attacchi alla normativa sulle aree protette. Il tentativo è quello di far cadere anche l’ultimo baluardo legislativo che tende a salvaguardare aree ristrette e definite del nostro territorio.
Dopo che, con la riforma del Titolo V della Costituzione Italiana, gli Enti Locali hanno avuto quasi il pieno controllo della normativa urbanistica, si cerca di far passare, ora, usando questo grimandello, la logica che la pianificazione delle aree protette non è materia di tutela ambientale, di competenza esclusiva dello Stato, ma ordinaria pianificazione territoriale di competenza locale. Nessuno può dire quanto, dietro queste spinte ci sia un sacrosanto spirito di democraticità e trasparenza nella sussidiarietà delle scelte tra differenti autorità nazionali, e quanto, invece, ci siano interessi poco nobili per mettere le mani anche sulle aree protette.
In sede di Commissione Territorio della Regione Lombardia è stato ripresentato nei giorni scorsi, dalla Giunta Regionale, un emendamento alla legge regionale 12/05 (art.13) che faciliterebbe l’azione dei Comuni intenzionati a proporre espansioni insediative all’interno dei perimetri dei parchi regionali. La giunta regionale torna così alla carica con un emendamento, già proposto e non approvato lo scorso dicembre, che consentirebbe di “edificare” nei parchi regionali con un iter semplificato.In pratica, nel caso in cui un Comune chiedesse di creare nuove aree edificabili e l'Ente Parco coinvolto fosse contrario, la decisione finale sarebbe della Regione che andrebbe a dirimere la contrapposizione imponendo la propria volontà. Questa che è una pratica purtroppo già introdotta con risultati nefasti in altre regioni d’Italia; in Lombardia fortunatamente non è ancora consentita.
Una corretta azione di protesta da parte della società civile è ora in atto su più fronti. L’Associazione "La Rondine" al sito http://www.piccolaterra.it/ effettua una raccolta firme per fermare questa ennesima iniziativa di attacco ai Parchi in Regione Lombardia.

Problems in the Protected areas laws are coming up in Lombardia. The Regional authorityes is speaking about a change in the actual law system. They want to introduce a rule that includes regional finally decision on different ideas between Regional Park Authority and local Municipality about building development.Local associations and ONG are asking for a public petition in wich is involved the association called “La Rondine”. On their web site it is possible put the signature www.piccolaterra.it.

lunedì 25 febbraio 2008

Le Caciare


Per “caciara” si intende un ricovero in pietra a secco utilizzato dai pastori sulle montagne appenniniche e più comunemente conosciuto come “capanna a Tholos”. Tali strutture sono denominate “caciare” nell’area a cavallo tra le attuali regioni italiane Abruzzo e Marche. Si tratta di una tradizionale e storica struttura costruita in pietra senza l’uso di leganti e di forma semisferica o ogivale. La particolare forma consentiva ai pastori la realizzazione dell’edifico senza l’utilizzo di complesse attrezzature e, soprattutto, senza la necessità delle centine in legno; i tipici sostegni dell’arco utilizzati, durante la realizzazione, come base tonda non removibili prima della posa dell’ultimo concio in ietra nella parte sommitale (la chiave). La sfericità della struttura, infatti, presenta la particolarità di avere cerchi concentrici sovrapposti, sempre lievemente più piccoli andando verso l’alto, in modo da garantire durante la realizzazione un autosostegno da parte dell’anello sottostante. Si tratta di un intelligente sistema di utilizzazione delle qualità statiche dell’arco sviluppate sul piano orizzontale. La caciara era utilizzata dai pastori per il proprio ricovero, per la lavorazione e per lo stoccaggio dei formaggi. Per questo motivo si pensa che la parola caciara, sia legata all’uso laziale della parola “cacio” per indicare in maniera generica i formaggi ma, recenti ricerche, hanno evidenziato anche un’altra ipotesi, anch’essa plausibile, legata alla parola”casale”; usata localmente per indicare i luoghi dove i piccoli agricoltori usavano lasciare i materiali di lavoro per i terreni più in quota e di difficile raggiungibilità. La presenza di caciare è particolarmente concentrata sui Monti Gemelli e in particolare sulla Montagna dei Fiori a nord-est del massiccio dei Monti della Laga sul confine tra le province di Teramo e Ascoli Piceno. Oltre 50 di queste strutture sono tutt’ora visibili in loco ed alcune in buono stato di conservazione.

In middle Italy on the north border of Abruzzo, more than 50 traditional stone made buildings, called "Caciare", exist on the Montagne Gemelle (Twins Mountains). They are historic monuments of the appenine sheeperd culture.

domenica 17 febbraio 2008

Atri ed il suo mare

Atri e il suo territorio sono sempre stati un elemento di riferimento importante per il mare Adriatico, come luogo geografico, insieme di culture e crocevia di importanti commerci. Dal nome dello stesso mare, le cui origini sono contese tra l’antica Hatria e l’odierna città di Adria che, dal delta del fiume Po, era anch’essa anticamente un importante punto di scambi commerciali sul mare, per arrivare ai giorni nostri, dove proprio in corrispondenza di questi territori è individuata l’unica Area Marina Protetta centro-adriatica: quella di Torre Cerrano.
Dell’importanza di questo territorio per la sua storia e per la sua natura, riscoprendo il porto sommerso al Cerrano e gli antichi cunicoli ancora percorribili sotto la città, si parlerà venerdì prossimo, 22 febbraio 2008, a Pineto (Te) in un incontro, organizzato da locali associazioni in collaborazione con l’Amministrazione comunale e l’Università di Chieti, intitolato all’antica città di Hatria.

Next friday, february the 22nd, in Pineto (Abruzzo-Italy) is going on a meeting about history and nature of the ancient Hatria and hits surrounding. Romans caves and ancient harbours will be shown with speleological and diving photos. 16:30pm Convention building of Pineto (Te).

mercoledì 13 febbraio 2008

A Roma con le Aree Protette del mondo intero


Le aree protette costituiscono il più importante serbatoio di natura, cultura e capitale sociale di cui l’umanità può disporre oggi, e nel futuro, sulla superficie dell’intero pianeta. Le aree protette nel mondo superano i 19milioni di chilometri quadri di superficie, un’area pari a circa l’India e la Cina unite.
Con questa idea si è aperto ieri a Roma, alla presenza di rappresentanti provenienti da ogni parte del mondo, il Secondo congresso internazionale del gruppo di lavoro sulle aree protette del CBD-Convention on Biological Diversity (Convenzione internazionale per la BioDiversità).
L’incontro andrà avanti fino al 15 febbraio prossimo e comprende un ingente numero di incontri e tavole rotonde sul tema delle aree protette e sulla conservazione della biodiversità seguite e promosse da rappresentanze degli stati di tutto il mondo, delle organizzazioni non governative internazionali e dai portatori di interessi.
Il CBD, fondato dall’ONU per l’attuazione dei protocolli siglati nel 1992, all’Earth Summit di Rio de Janeiro, da tutti i paesi del mondo, è il maggiore organismo internazionale per la conservazione della biodivesità e per promuovere un uso sostenibile delle risorse del pianeta. L’obiettivo finale, concordato a Johannesburg nel 2002, è quello di raggiungere entro il 2010 l’arresto della tendenza di crescita dell’indice di perdita di biodiversità sul pianeta.
Questo secondo appuntamento segue un primo incontro, sempre specifico per le aree protette, tenutosi anch’esso in Italia, a Montecatini, nel 2005.

Così come avvenne per quella edizione, i media italiani si sono sostanzialmente disinteressati di ciò che sta avvenendo. Un sintomo dell’interesse che il nostro paese riserva a tali tematiche!

Protected areas constitute an important stock of natural, cultural and social capital, yielding flows of economically valuable goods and services that benefit human populations. Protected areas represent 11.6 per cent of the Earth’s terrestrial surface- nearly 19 million square kilometres, an area of the size of India and China combined. An effective protected area system is the best hope for conserving ecosystems, habitats and species and to help achieve the 2010 biodiversity target. The 2010 biodiversity target was endorsed by the World Summit on Sustainable Development in Johannesburg in 2002 and the United Nations General Assembly at the 2005 World Summit.
The second meeting of the Ad Hoc Open-ended Working Group on Protected Areas (WGPA 2) under the Convention on Biological Diversity opened yesterday at the headquarters of the Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) in Rome. The meeting will run from 12 to 15 February 2008.
Opened for signature at the Earth Summit in Rio de Janeiro in 1992, the Convention on Biological Diversity is the international framework for the conservation and sustainable use of biodiversity and the equitable sharing of its benefits.

lunedì 11 febbraio 2008

Pescatori in difesa del mare

Sulla cronaca locale del Messaggero di sabato scorso un titolo ad effetto citava la istituenda Area Marina Protetta di Torre Cerrano per portare alla ribalta un’azione delle associazioni legate all’attività di pesca per denunciare la pessima qualità dell’acqua del mare, sempre più in peggioramento. Gli stessi pescatori, profondi conoscitori dell’ecosistema da cui traggono i propri profitti, individuano la causa di ciò nel trasporto di inquinanti da parte dei fiumi.
Nell’articolo viene dichiarato che ci sarà al riguardo una denuncia alle autorità chiedendo che “l’Unione Europea invii degli ispettori alfine di controllare la salubrità dei nostri fiumi e del mare”.
La necessità di legare una tale denuncia ad una posizione di contrarietà nei confronti istituenda Area Marina Protetta che, in verità non potrebbe che aiutare un’azione di salvaguardia dell’ecosistema marino ed un ripolamento della fauna ittica, lascia intuire con tristezza quanto, nell’opinione pubblica e nell’interesse delle amministrazioni, sia scarso l’interesse per il tema dell’inquinamento dei nostri fiumi e, quindi, del mare Adriatico.

Fishermans’ associations are going to promote an action againist sea and river polution in Abruzzo. On a local newspaper they declared to send a documentation to the EU about that. Fischermans ask for EU action on the local authorityes to get a better situation for sea water quality.
It is sad, that all the news have been linked with the recent events on the AMP’s Torre Cerrano because people focus are loosing interest on the pollution problems.


Link

venerdì 8 febbraio 2008

La prima Area Marina Protetta in Abruzzo

La Conferenza Unificata Stato-Enti Locali presso la presidenza del Consiglio dei Ministri aveva espresso l’ultimo parere favorevole obbligatorio il 24 gennaio scorso. Ieri si è costituito, in forma solenne presso la Torre di Cerrano, il Consorzio di Gestione tra la Regione Abruzzo, la Provincia di Teramo e i Comuni di Pineto e Silvi. Manca ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del Decreto istitutivo dell’Area Marina Protetta ma, a meno di clamorose sorprese, si può finalmente partire con l’attività di gestione della prima area protetta a mare che l’Abruzzo abbia avuto nella sua storia.
Dopo anni di lavoro che hanno portato ad una consistente rete di Parchi, Nazionali e Regionali, nonchè di Riserve Naturali, Regionali e Provinciali, finalmente anche il mare ottiene la sua giusta considerazione.
In Adriatico le uniche aree protette italiane si attestano a Trieste, a ridosso del castello di Miramare, e a Torre Guaceto, lungo la costa meridionale della puglia. Troppo poco per una situazione così delicata. Tra gli ecosistemi che attualmente hanno il maggior rischio di alterazione al mondo, ci sono, infatti, proprio quelli marini adriatici. In un mare poco profondo ed a basso ricambio, fortemente utilizzato per l’attività di pesca, con un carico inquinante proveniente dall’entroterra particolarmente intenso, la necessità di avere ambienti relativamente indisturbati dove consentire una ripresa della presenza ittica ed una ricerca scientifica accurata, diviene di estrema importanza.
Finalmente l’Abruzzo, regione di Parchi, si affaccia anch’essa a questo mondo fino ad oggi poco conosciuto localmente. Si tratta dell’inizio di un percorso importante per la collettività: onore ai due sindaci, di schieramenti politici opposti, che hanno entrambi creduto in questa scommessa.

Finally, in Abruzzo, the first Marine Protected Area in going to born around the Torre Cerrano area, on the Adriatic coast between Pineto and Silvi. Yesterday authority interested to the AMP signed the foundation act for the management assesment. They are still waiting for the institution law, but, everything should be ready. Human activities are strong on Adriatic: pollution and fischering are too many for a so closed sea. A new AMP, as well as the Miramane and Torre Guaceto, already existing in Italy, is very important to carry on resarches without disturb.

domenica 3 febbraio 2008

Una Gestione per la Riserva del Borsacchio

La Commissione di Valutazione Impatto Ambientale della Regione Abruzzo il 22 gennaio scorso ha ritenuto incompatibile il progetto di villaggio turistico da realizzarsi lungo la costa della provincia di Teramo tra Giulianova e Roseto degli Abruzzi nel cuore della Riserva Naturale Regionale Guidata del Borsacchio.
In una procedura di valutazione lunga e complessa, con osservazioni pervenute da più parti, cittadini ed associazioni di protezione ambientale, la scelta finale è stata quella di assoluta tutela della risorsa naturale.
Il bene natura, per diventare anche una risorsa economica ha ora bisogno di essere gestito ed accuratamente conservato creando le condizioni per farne un utilizzo ragionato e sostenibile. Ciò è opportuno che avvenga con l’attivazione di un apposito Comitato di Gestione.
Al riguardo la Legge istitutiva della Riserva, è stata molto chiara: "Entro il termine di 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge i Comuni di Roseto degli Abruzzi e di Giulianova definiscono, mediante apposita intesa, l'organo di gestione della Riserva, la relativa composizione, nonché le forme ed i modi attraverso cui si attuerà la gestione della Riserva stessa”.
Dato che per "presente legge" si intende quella istitutiva dell'8 febbraio 2005, il periodo di 90 giorni è trascorso. E’ importante dare avvio alle attività di gestione dando corpo a quella apposità entità amministrativa che la legge indica per svolgere questo ruolo.

On the january the 22nd the VIA commission of Regione Abruzzo has declared not compatible a large project of turistic village on the adriatic coast beetwen Giulianova and Roseto degli Abruzzi in the most important area of the Natural Reserve of Borsacchio.
Now it is very important to start with the constitution of the Natural Reserve Authority.

giovedì 17 gennaio 2008

I fiumi abruzzesi problema per la costa

Tutte le analisi svolte lungo la costa per valutare la qualità delle acque del mare dimostrano che tutti i maggiori fiumi che sfociano in Adriatico, compresi quelli abruzzesi, sono portatori di elementi inquinanti estremamente dannosi per l’ecosistema marino.

La situazione della massiccia edificazione costiera e la problematica dello stato di salute del mare, così come di quello dei fiumi, sono divenuti, nel tempo, in Italia, come in altri paesi, oggetto di un corpo normativo assai complesso. Oramai da troppo tempo, però, nel nostro paese, vengono emanate leggi che contengono sicuramente principi seri ed assolutamente condivisibili, in particolare in materia di tutela dell’ambiente, ma purtroppo, a causa dello scarso coinvolgimento delle parti sociali e del modesto spessore giuridico delle stesse norme, finiscono per essere di complessa applicabilità e, pertanto, improduttive nei confronti di quegli stessi valori ed interessi per i quali erano state promulgate.

In Abruzzo in particolare, la regione dei parchi e della natura, solo dopo molti anni si è arrivati ad istituire gli organismi preposti alla tutela di certi valori ambientali, ma troppi sono gli strumenti di pianificazione essenziali, opportunamente previsti dalle normative vigenti, non ancora operativi. Nel frattempo l’utilizzazione delle aree costiere è aumentata a dismisura e l’apporto di inquinanti da parte dei corpi idrici verso il mare non risulta certo diminuito.

Dire che molte altre regioni italiane si trovano nella stessa condizione dell’Abruzzo, non è una giustificazione sufficiente!
Sarà certamente vero che la complessità della normativa, non ne facilita l’applicazione, ma l’Abruzzo è una delle poche fortunate regioni in Europa ad avere l'intero corso dei fiumi che sfociano lungo la propria costa, interamente ricompresi nello stesso territorio regionale. Gran parte dei corsi d’acqua, addirittura, ha le proprie sorgenti in territori particolarmente protetti: Parchi, Riserve, Oasi. L’acqua sgorgata crisallina e potabile sui monti si trasforma, in meno di 50 chilometri del proprio corso, in liquido maleodorante e non balneabile.

Semplicemente applicando e facendo rispettare le norme vigenti si potrebbe migliorare di molto la situazione. Ridurre la presenza di inquinanti nei fiumi migliora l’ambiente, offre una vera tutela degli ecosistemi fluviali, permette di offrire certamente un mare migliore e, non ultimo come valore, crea una più elevata qualità di vita.

Several laws in Italy, as well as in the other EU countries, try to control rivers’ pollution. Samples on the water quality at the mouth of rivers show an hight level of pollution on the Adriatic coast. The problem is the complexity of laws and the low level social knowledge about that.
All of the rivers in Abruzzo sprig in protected areas and have drinkable and crystalline waters. In only 50 chilometers the water quality changes totally and becomes not suitable for swimming. This situation is dangerous for Abruzzo who has the own environmental protection policy as one of the most important image on the marketing promotion in tourism.

lunedì 14 gennaio 2008

L’AMP Torre Cerrano e la pesca

L’Area Marina Protetta di Torre Cerrano sembra avviata alla sua definitiva istituzione. La convenzione tra gli Enti aderenti al Consorzio di gestione è stata definita in ogni aspetto, il Ministero dell’Ambiente ha concluso la sua istruttoria tecnica e la perimetrazione con la zonazione provvisoria è ormai definita.

In un comunicato stampa diffuso dai quotidiani, si viene a sapere che la società consortile che gestisce l’attività di pesca delle vongole si oppone al divieto di pesca, per le turbosoffianti, nell’area dell’AMP. Per difendere la propria attività i vongolari preparano manifestazioni sulla costa di Pineto e Silvi (Te).

Quella delle turbosoffianti è una delle tipologie di pesca che crea i maggiori danni all’ecosistema marino essendo effettuata attraverso attrezzature che comportano, di fatto, un’aratura dei fondali sabbiosi e poi, attraverso la setacciatura del materiale sciolto, il prelievo di tutto ciò che abbia dimensioni assimilabili a quelle di una normale conchiglia.

Lungo la spiaggia di Torre Cerrano sono stati rilevati nel 2006 due esemplari spiaggiati di Trivia adriatica, un gasteropode con una piccola e bellissima conchiglia rosa. Specie molto rara ed endemica del Mar Adriatico, mai segnalata lungo i fondali antistanti la costa abruzzese.

Le ricerche effettuate su questa, come su altre centinaia di specie rare ed in via di estinzione, sono al momento ancora insufficienti a capire i meccanismi di funzionamento e l’evoluzione dell’ecosistema marino centro-adriatico nell'aea sottocosta. La presenza di una superficie di mare dove si possano approfondire gli studi, in un ambiente relativamente indisturbato, è la prima delle azioni indispensabili finalizzate a tutelare queste specie e, tra l'altro, a garantire anche ai volgolari un futuro lavorativo in un mare che sta esaurendo sempre più rapidamente le proprie risorse.

Cerrano’s Marine Protected Area is close to born. The AMP Authority is ready and the governmental technical process is closed as well. Clams’ fishermen don’t agree with the AMP’s rules wich forbids fishing with trawler and clam’s machine. They are organizing a protest in Pineto e Silvi, Towns involved in the AMP area. Clam’s fishing is one of the worst for the marine ecological system. Very important species have beeen observed on the Cerrano’s coast. Research is important to understand better this marine ecosystem. Research in a protected area is the only way to help the conservation of biodiversity as well as fishermen’s activity.

lunedì 7 gennaio 2008

Ripartita l’attuazione dei Piani del Parco

Dopo una prima fase di avvio, seguita alla promulgazione della legge quadro sulle aree protette nel 1992, durata quasi un lustro, in cui gli Enti Parco sono stati istituiti ed hanno avviato le proprie attività, e dopo la fase di immobilismo istituzionale che ha segnato, su questi temi, l’attività degli Enti Parco Nazionali dal 2001 fino allo scorso anno, finalmente si torna a parlare di Piani dei Parchi.
Dei 24 Parchi Nazionali italiani solo il Parco delle Dolomiti Bellunesi e il Parco della Valgrande, infatti, hanno un Piano vigente a tutti gli effetti. Considerando che alcui Parchi sono di recente istituzione e ancora nella loro fase istitutiva, come il Gennargentu, o hanno appena avuto la costituzione dell’Ente di gestione, come il Val D’Agri Lagonegrese, oppure stanno ancora costituendo i propri organici, come l’Appennino Tosco-Emiliano o l’Alta Murgia, i conti vanno fatti sui restanti 18 Parchi. Di questi, quasi tutti, hano avviato la predisposizione del Piano e ben 16 hanno la procedura di adozione a buon punto.
I recenti provvedimenti del Governo sono stati indirizzati a far riprendere il processo democratco e trasparente di approvazione dei Piani dei Parchi. Così, anche con l’impulso dei nuovi Presidenti e Commissari, si sono sbloccate molte delle situazioni di stallo in cui molte procedure si erano venute a trovare.
Il nucleo centrale del sistema APE-Appennino Parco d’Europa, costituito da quattro Parchi adiacenti tra le Marche ed il Molise, sta per avere una coerente e completa pianificazione. Il Majella e il Sibillini sono all’esame finale, il Gran Sasso-Monti della Laga sta chiudendo la fase di raccolta delle osservazioni e l’Abruzzo-Lazio-Molise sta avviando la pubblicazione.

Il Piano del Parco, lo strumento principe della gestione territoriale di un’area protetta, è tornato finalmente ad assumere la giusta importanza all’interno degli Enti di gestione dei Parchi. Con questo andrà ripreso il lavoro sui Piani Pluriennali Economico Sociali, altro strumento importante affinchè le aree protette diventino il traino per la promozione dei territori di maggior valore.
Sono questi strumenti che la normativa ha previsto come imprescindibili per i passaggi di trasparenza e partecipazione verso le collettività locali. Elementi importanti per uno sviluppo compatibile e veramente sostenibile del territorio.


Italian National Park Authorities are working on their own Main Plans. The National Park Main Plan is a very important tool for a National Park Authority as well as an instrument to involve peolple who live in the protected area to promotion and develope of tourism and economic resources.
Only the Dolomiti Bellunesi National Park has get a Main Plan as a law. All the other Parks are still working to. Since last year most of National Park Authorities have been working on that thanks to a Government impulse. Changes of Presidents and new ideas have been the solution to the problem.
In middle Italy four of the most important parks, witch are part of the APE network (Appennino as a Park of Europe), are closing all procedues of their own Main Plan.

venerdì 4 gennaio 2008

Nuove Aree Marine Protette in Campania



Il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Alfonso Pecoraro Scanio ha firmato i decreti istituitivi di tre nuove aree marine protette in Campania. Dopo decenni di attesa nascono i parchi marini del Regno di Nettuno in provincia di Napoli, Santa Maria di Castellabate e Costa degli Infreschi in provincia di Salerno.
"Con queste tre nuove aree protette - ha dichiarato il ministro Pecoraro Scanio - diamo una risposta concreta di tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico campano. Stiamo realizzando una forte inversione di tendenza rispetto agli anni del precedente governo. Siamo tornati a investire sulle aree protette, convinti che queste offrano forti opportunità sia nella difesa del territorio come nel rilancio di un'attività turistica di qualità".

Le AMP di “Santa Maria di Castellabate” e della “Costa degli Infreschi” sono situate all'interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Le acque intorno a Tresino e a Punta Licosa sono un vero scrigno di tesori naturali sommersi e la Baia degli Infreschi è uno dei pochi paradisi naturali ancora incontaminati esistenti lungo le coste della penisola.
L’AMP "Regno di Nettuno" è invece individuata attorno alle isole di Procida, Ischia e Vivara, luoghi da tutti conosciuti per la loro bellezza e per le importanti presenze naturalistiche dei fondali limitrofi.

Ci si augura che il Minitero dell’Ambiente dia ora seguito alla promulgazione dei decreti inerenti anche le altre Aree Marine Protette inserite nell’elenco delle aree di reperimento della legge 394/91. In particolare per quelle aree come quella di Torre Cerrano dove il procedimento amministrativo di costituzione del consorzio di gestione si è ormai concluso e, pertanto, non esistono più ostacoli nel percorso di condivisione delle scelte operato con gli Enti Locali.


New Marine Protected Areas have been created in Italy on the South of Tirrenian coast. The Environment Minister, Alfonso Pecoraro Scanio, signed the laws in last week. Name of the AMPs are: “Regno di Nettuno” wich involved Procida, Ischia and Vivara island; “Santa Maria di Castellabate” on the coast of Salerno with areas of Tresino and Punta Licosa and, last but not least, “Costa degli Infreschi”, the best coastal areaof the “Cilento Vallo Diano National Park”.
Now it’s time to carry on with theinstitution of the other Marine Protected Areas included on the n.394/91, the main italian law on the protected areas, where already exist the cooperation of local authorityes as well as in the Torre Cerrano’s AMP case.