tag:blogger.com,1999:blog-10127616984706216102024-03-06T01:11:25.636+01:00Fabio VallarolaFabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.comBlogger133125tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-6259937276606310212024-01-13T13:35:00.004+01:002024-01-13T17:56:34.716+01:00Attacco alla Riserva naturale del Borsacchio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJrINXxlef0w4z5sFrO5KNm_7RLTUKMYwGGuvgQ8IqO3Sz65vz8I0W_6v7hyphenhyphen6FlnbgYjqT3unM774QcsRp7bVCWojY-wYGNtrg_I4-mPuUDCYRXnqvNoWcsxC5b_fl7bWF642bbxAT9Yp-jJ-FM8ik7vp_q7S1NtIpyRwI17rNt1JS3vpG-WTifEJjVmA/s1201/5%20consiglieri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="989" data-original-width="1201" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJrINXxlef0w4z5sFrO5KNm_7RLTUKMYwGGuvgQ8IqO3Sz65vz8I0W_6v7hyphenhyphen6FlnbgYjqT3unM774QcsRp7bVCWojY-wYGNtrg_I4-mPuUDCYRXnqvNoWcsxC5b_fl7bWF642bbxAT9Yp-jJ-FM8ik7vp_q7S1NtIpyRwI17rNt1JS3vpG-WTifEJjVmA/s320/5%20consiglieri.jpg" width="320" /></a></div><br /><p>Nella notte tra il 29 e 30 dicembre 2023, alla chetichella, nella peggiore delle maniere, questi cinque componenti del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo, nella concitata discussione della destinazione dei fondi della legge finaziaria regionale 2024, hanno infilato un emendamento che nulla ha a che fare con il tema della norma in discussione, con lo scopo di cancellare, di fatto, la Riserva Naturale del Borsacchio. Un emendamento di cui nessuno era a conoscenza, se non i pochi che lo avevano "commissionato" e che in alcun modo era stato confrontato con il Consiglio stesso, le Commissioni, la Giunta regionale, la Provincia e lo stesso Comune di Roseto degli Abruzzi. Tutti erano all'oscuro di questa ignobile ed infame azione.</p><p>Una azione che viola qualunque principio di democraticità e di sostenibilità dello sviluppo che vede, alla base di tutto, il rispetto della natura e delle comunità locali, e che i cittadini e il Comune di Roseto degli Abruzzi stanno ora respingendo in maniera netta in ogni sede, politica, istituzionale e giudiziaria.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgazXA_cXr2l-jR5s8gTbSHBRvy-kUTPxVCI_VtH3qJ9VVvT1Rbl8cDmNhY8wSZOHSP9xG0N8WtlthjBdZI4k52r_X852baa3qZV1MzcyunYkXBZsHKwgiLVtYNWZVpJuI2ZcEdb1kJQ2FQbC5PcMVIyemsHBwJcfAy2DBUK7bEpMQiI2jaZnwOghmVcT8" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="587" data-original-width="960" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgazXA_cXr2l-jR5s8gTbSHBRvy-kUTPxVCI_VtH3qJ9VVvT1Rbl8cDmNhY8wSZOHSP9xG0N8WtlthjBdZI4k52r_X852baa3qZV1MzcyunYkXBZsHKwgiLVtYNWZVpJuI2ZcEdb1kJQ2FQbC5PcMVIyemsHBwJcfAy2DBUK7bEpMQiI2jaZnwOghmVcT8" width="320" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: x-small;">In marrone la parte tagliata; in verde quella che rimane</span></div><p></p><p><br /></p><p>Alcuni commenti a caldo:</p><p>https://www.ansa.it/abruzzo/notizie/2023/12/29/riserva-borsacchio-acerbo-rc-assistiamo-a-vera-porcata_50e85f9d-16aa-4691-b954-628b0f786196.html</p><p>https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/01/02/labruzzo-e-la-riserva-la-destra-di-marsilio-cancella-il-borsacchio/7398388/</p><p>https://ilmanifesto.it/la-regione-abruzzo-cancella-una-riserva</p><p>https://www.ilcentro.it/teramo/tagliata-la-riserva-del-borsacchio-scoppia-la-polemica-1.3237734</p>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-78470513249339712612022-05-29T13:09:00.010+02:002022-05-29T23:29:03.194+02:00Jovanotti e il "decreto mediatico sblocca-spiagge"<p><br /></p><p>I Sindaci italiani non credevano alle proprie orecchie quando la <b>Trident Music srl</b> ha iniziato a parlare nel 2019 del <b>Jova Beach Party</b>, evento mediatico di risonanza nazionale in base al quale, con l'avallo del WWF, finalmente, si poteva fare sulle spiagge il proprio porco comodo senza tutte quelle rotture di scatole del rispetto della natura, degli ecosistemi, del demanio pubblico, dei piani spiaggia e ... che palle! ... e noi ci vogliamo divertire! ... e ci vogliamo pure fare i soldi!</p><p>Si è trattato di un vero e proprio "decreto speciale", definizione rubata a Franco Sacchetti, Architetto paesaggista, curatore di una pagina FB dal nome, significativo, "<a href="https://www.facebook.com/achijovabeachtour/" target="_blank"><i>A chi jova beach tour</i></a>", da cui ne è scaturito anche un fumetto "<i>Fratini d'Italia</i>", ed autore di un meraviglioso reportage, scaricabile liberamente <a href="https://achijovabeachtour.blogspot.com/2020/08/a-chi-jova-beach-tour-download.html" target="_blank">QUI</a>, di ciò che nel 2019 ha combinato la <a href="https://www.tridentmusic.it/" target="_blank">Trident Music srl</a> in giro per l'Italia con questo evento.</p><p>Da quel giorno ogni sindaco, assessore, operatore balneare, agenzia di comunicazione o organizzatore di eventi, si è sentito in diritto di chiedere l'utilizzo delle spiagge italiane per qualunque uso assurdo potesse la mente umana concepire: se Jovanotti ha legalizzato un "<i>Rave Party</i>" facendo addirittura pagare un biglietto, perchè io non posso fare una serata evento, una gara di moto, un raduno, una esposizione, chi più ne ha ne metta!</p><p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM_Z0CvCz7tMBWvo-Nnau28T74GQssP_ZbnewpgCnDMIL9_p7sYbovNWkj-h214t3TOymOiM1ZgfkeBfFoCJxPi8TTL9yDTsMY3eCFeW_SjBm8aXQa_mZyQ3hOibnVJXT7cfIcWy3Wp8tDezwKbae1ZrgEW2RY6cYmou4rzGIAmTr6CnEQYxGYwCT8/s1086/2022-03,ArticoloVallarola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1086" data-original-width="448" height="935" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM_Z0CvCz7tMBWvo-Nnau28T74GQssP_ZbnewpgCnDMIL9_p7sYbovNWkj-h214t3TOymOiM1ZgfkeBfFoCJxPi8TTL9yDTsMY3eCFeW_SjBm8aXQa_mZyQ3hOibnVJXT7cfIcWy3Wp8tDezwKbae1ZrgEW2RY6cYmou4rzGIAmTr6CnEQYxGYwCT8/w384-h935/2022-03,ArticoloVallarola.jpg" width="384" /></a><br /></p><p>E gli Uffici del Demanio, le Capitanerie di Porto e le Prefetture di mezza Italia, che fino al 2019 sarebbero state portate in piazza a subire il pubblico lubridio, qualora avessero abbassato la guardia sulla tutela delle spiagge, con il WWF tra i primi accusatori, si sono sentite immediatamente liberate da un peso che non riuscivano più a sostenere. Le richieste di fare l'impossibile sulle spiagge cresceva di anno in anno e tenere fermi i principi di difesa del demanio marittimo e degli ecosistemi costieri era diventato davvero difficile. Jova e WWF insieme con una geniale idea mediatica avevano risolto tutti i loro problemi: "<i>Il più grande spettacolo dopo il Bing Bang</i>", dove ad esplodere ed essere distrutto sono stati, in questo caso, i principi di legalità e di difesa dell'ambiente scritti nella Costituzione Italiana.</p><p>A <b>Lido di Fermo</b> la vicenda del "Jova Beach Party" ha assunto contorni surreali. Il Sindaco di Fermo ha avuto la capacità di fare tutto ed il contrario di tutto in soli 5 anni. Questa la storia in sintesi:</p><p>Nel <b>2017</b> si costituisce il Comitato TAG CostaMare (Torri A Guardia della Costa e del Mare), tra le maggiori Associazioni di Protezione Ambientale di interesse nazionale, presenti nelle Marche, per promuovere la istituzione di siti Natura 2000 costieri e marini lungo la costa marchigiana, dove sono quasi del tutto assenti, ed elaborano con l'aiuto volontario degli esperti che aderiscono, vari progetti per la individuazione dei siti di maggiore interesse su differenti comuni. Alcuni dei progetti sono reperibili sul sito web della Legambiente Marche <a href="http://www.legambientemarche.org/progetto.php?id=168" target="_blank">QUI</a>.</p><p>Il progetto per Fermo si chiama "<i><a href="http://www.legambientemarche.org/downloads/TAGProgettoLitoraleFermano2020.pdf" target="_blank">Litorale Fermo 2020</a></i>" e nel <b>2018</b> viene presentato in una Conferenza Stampa tenutasi a Fermo alla presenza di Sindaco ed Assessori competenti. L'entusiasmo per il progetto fu evidenziato anche nei giorni successivi con varie uscite sulla stampa.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOBWPIQD8t0GaKNKeL3pB0E5kFFlZpGZArSAfXlY1ZmKsxBhnrf-zzOAh6La-ZGEPti6TYKqRvBJi1p5lgODTwg-n1btA7iFDg09wL1IImH_Ct81oL7RiHMnpKuB_v6NPqI9rPfAbdF_0oBPwQTbD_ompsTd0oTw7Gh1AV5nGcogrqMewd4xEIE2f2/s910/Articoli%20affiancati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="398" data-original-width="910" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOBWPIQD8t0GaKNKeL3pB0E5kFFlZpGZArSAfXlY1ZmKsxBhnrf-zzOAh6La-ZGEPti6TYKqRvBJi1p5lgODTwg-n1btA7iFDg09wL1IImH_Ct81oL7RiHMnpKuB_v6NPqI9rPfAbdF_0oBPwQTbD_ompsTd0oTw7Gh1AV5nGcogrqMewd4xEIE2f2/w396-h173/Articoli%20affiancati.jpg" width="396" /></a></div><p></p><p>Nei primi mesi del <b>2019 </b>inizia a circolare la notizia che per un evento promosso dal cantante Jovanotti, che si sarebbe svolto sulle spiagge con temi in difesa dell'ambiente, e che il Comune di Fermo aveva espresso l'interesse ad ospitare l'evento. Il TAG Costa Mare si muove rapidamente per evitare che gli unici spazi liberi lungo la costa fossero interessati da un evento che si preannunciava assolutamente incompatibile con i progetti di tutela appena presentati.</p><p>Il Comune di Fermo, insieme alla Trident organizzatrice dell'evento, dopo aver fatto credere sia al WWF, sponsor nazionale della manifestazione, che si sarebbe svolta in un luogo non delicato da un punto di vista naturalistico, e dopo aver contrastato le richieste del TAG Costa Mare, che continuava comunque a chiedere che il concerto si svolgesse allo stadio, concordando con la LIPU lo svolgimento del concerto in Agosto, delibera l'affidamento proprio dell'area di Casabianca per lo svolgimento dell'evento.</p><p>Il 21 luglio 2019 le ruspe entrano nell'area di tutela del Fratino, dove è vietato, per ordinaza dello stesso sindaco, persino il normale calpestio, e spianano completamente le dune embrionali presenti livellando il piano dell'arenile per la preparazione del concerto. Tutta la vegetazione dunale viene completamente distrutto e, il giorno del concerto più di 30mila persone si accalcheranno su quegli stessi spazi dove qualche giorno prima era interdetto l'accesso. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI6DjyErFCd9HUhy42Y8r4QqpwthfdsU5FYjwv547-Acn0LddM4Uc465rQkTbyGvjnoJe7QCShhAuevxPfQAHaCQvo4sz7xJmCRQnW9wNtLgXWKHCAbp1S1qRZ2TJJQYeu3hhqnmfBJ_C0pqS6AAx9KhinBfwribLpHZhBRi9XSr_R00MxhIkzrFYN/s807/Immagini%20affiancate.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="326" data-original-width="807" height="155" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI6DjyErFCd9HUhy42Y8r4QqpwthfdsU5FYjwv547-Acn0LddM4Uc465rQkTbyGvjnoJe7QCShhAuevxPfQAHaCQvo4sz7xJmCRQnW9wNtLgXWKHCAbp1S1qRZ2TJJQYeu3hhqnmfBJ_C0pqS6AAx9KhinBfwribLpHZhBRi9XSr_R00MxhIkzrFYN/w385-h155/Immagini%20affiancate.jpg" width="385" /></a></div><p>Nel <b>2020</b> il Comune d Fermo, resosi conto di quanto accaduto su quella spiaggia, affida ad un botanico l'incarico di avviare un restauro ambientale dell'area. Il tecnico incaricato, il Dr. Manuel Tiburtini, ricercatore dell'Università di Pisa, per poter avere una validità dell'ecosistema da ricreare al pari di quanto era andato distrutto, richiede al Comune di Fermo di avviare le pratiche per la traslocazione di piante, talee e semi di specie vegetazionali rare, per ottenere le quali è stato necessario un complesso iter autorizzativo presso la Regione Marche e l'accordo con i gestori delle aree protette, Riserve Naturali e Biotopi Costieri nella Marche e in Abruzzo, che hanno accettato di svolgere il ruolo di donatori di piante protette perchè rare in quanto specie in via di estinzione.</p><p>Nel<b> 2021</b>, ottenuti tutti i pareri necessari, operai incaricati dal Comune di Fermo con l'aiuto prezioso di alcuni esperti delle stesse aree protette donatrici e delle associazioni ambientaliste locali, che a titolo personale hanno dato il loro apporto come volontari, si avvia una importante opera di restauro ambientale che consente di sperare in una ripresa negli anni della vegetazione dunale scomparsa.</p><p>Nel <b>2022</b>, anche grazie ai due anni di pandemia che ha comportato varie forme di lockdown, situazione che ha consentito anche una minore frequentazione dei luoghi in ripresa vegetazionale, i primi risultati si sono cominciati a vedere. Nel corso degli anni la spiaggia di Casabianca sarebbe potuta tornare ad essere quello che era prima della distruzione perpetrata dal Jova Beach Party del 2019.</p><p>Come se nulla fosse accaduto, il Sindaco di Fermo annuncia che nel 2022 il Jova Beach Party tornerà a Fermo. Quest'anno due date e, dalle prime indiscrezioni sembra proprio che la località scelta sia di nuovo la spiaggia di Casabianca. Si quella stessa destinata a divenire sito Natura 2000, distrutta la prima volta dal Jova Beach Party del 2019 e poi oggetto di un importante opera di restauro ambientale-naturalistico.</p><p>Il 2 maggio 2022, il TAG Costa Mare invia una diffida al Comune di Fermo e per conoscenza a tutte le autorità competenti locali, regionali, nazionali ed europee, invitandolo a delocalizzare l'evento in un contesto più adatto, quale uno stadio o comunque un'area non delicata da un punto di vista naturalistico. La mozione, con cui si avvisa di un esposto a Procura della Repubblica e Corte dei Conti se si mantiene la medesima loclaità è sottoscritta da ben 15 associazioni di protezione ambientale, compresa la sezione locale del WWF, che per tale motivo viene coinvolta in una azione di rivalsa da parte della sede nazionale della stessa associazione che vieta l'uso del logo e minaccia denunce.</p><p>Queste le 15 associazioni che hanno firmato il documento contro il Jova Beach Party al Lido di Fermo:</p><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- Italia Nostra</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- LEGAMBIENTE Marche</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- FIAB costa Macerata Fermo</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- LIPU Marche</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- MareVivo</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- Marche Rifiuti Zero</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- Slow Food Fermano</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- Società Operaia “G.Garibaldi”</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- WWF Natura Picena odv </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- Questione Natura</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- Gruppo Friday for Future Macerata-Fermo</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- Ambiente Basso Molise</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- Comunità SlowFood Cerrano</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- Stazione Ornitologica Abruzzese</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: x-small;">- Pro natura Marche</span></div><p><br /></p><p>Il 12 maggio 2022 il Sindaco del Comune di Fermo con <a href="https://www.comune.fermo.it/it/albo-pretorio/alias/9220/" target="_blank">Ordinanza n.27</a> rinnova la necessità di porre sotto massima tutela l'area di Casabianca perchè sito di nidificazione del Fratino vietandone l'accesso a piedi e/o con qualunque mezzo e vietando l'accesso ai cani e ad ogni forma di potenziale disturbo fino al 20 luglio 2022.</p><p>Il 17 maggio 2022 il Comune di Fermo con la <a href="https://www.comune.fermo.it/it/Delibere/" target="_blank">Delibera di Giunta n.164</a> approva lo svolgimento del Jova Beach Party presso la spiaggia di Casabianca al Lido di Fermo. La disposizione del palco, delle torri e del villaggio distruggeranno di nuovo l'area del Fratino di Casabianca. Le ruspe di nuovo, è previsto che entrino il 21 luglio 2022, il giorno dopo la chiusura della Ordinanza di protezione assoluta.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_gTVIVBBAl5WhFHxztnRkPZibFwTONADSkbaOT-KhsW2Iuq_itOjhNsvZ4EqdK6P62wVXQxoWe6PJCIZs0XKJVVOI2taRootBrXEBxh_m6ejB9NEoxtf73-yxMcNJCUdWPdyvRkTcfN0O5jpap1r-8IRZ4zo6GbIvyITCkCaNdQqHpe3BOUMyLgXV/s453/Mappa.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="453" data-original-width="292" height="507" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_gTVIVBBAl5WhFHxztnRkPZibFwTONADSkbaOT-KhsW2Iuq_itOjhNsvZ4EqdK6P62wVXQxoWe6PJCIZs0XKJVVOI2taRootBrXEBxh_m6ejB9NEoxtf73-yxMcNJCUdWPdyvRkTcfN0O5jpap1r-8IRZ4zo6GbIvyITCkCaNdQqHpe3BOUMyLgXV/w327-h507/Mappa.JPG" width="327" /></a></div><br /><p><br /></p><br /><p><br /></p>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-37887485758314416372021-12-27T19:32:00.001+01:002021-12-27T19:32:25.129+01:00Meravigliosa esperienza quella del corso tenuto all'Università Politecnica delle Marche<p> Con il 2021 ho avuto la fortuna di fare una esperienza straordinaria. Ho avuto la docenza del corso "<i>Marine Policy & Governance</i>" a Biologia Marina dell'<a href="https://www.univpm.it/Entra/" target="_blank">Università Politecnica delle Marche</a>, corso inserito tra gli esami obbligatori del Master internazionale <a href="http://www.imbrsea.eu/" target="_blank"><b>IMBRsea</b></a>.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRvCQhl2D3cyBVHKZGSLWiyi-N6vpiLI27ELuVa9nV3sffFhoJgkQW282SBmIxVaMX5BPinc-zPlQSnmyzft9Nh3vnDzlcT8zxTQk_xVwyC4SxaOcJDVjoSh2X-En0kYiXsJIwufLyy20/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="2637" data-original-width="3968" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRvCQhl2D3cyBVHKZGSLWiyi-N6vpiLI27ELuVa9nV3sffFhoJgkQW282SBmIxVaMX5BPinc-zPlQSnmyzft9Nh3vnDzlcT8zxTQk_xVwyC4SxaOcJDVjoSh2X-En0kYiXsJIwufLyy20/w400-h266/Foto+Educational+Field+Trip+4-12-2021.jpg" width="400" /></a></div><p>Studenti provenienti da ogni parte del globo: dal Canada all'Australia e alla Polinesia Francese; dallo Sri Lanka e dall'India all'Islanda e alle Azzorre; dalle Filippine e Taiwan alle Canarie fino alla Ukraina e al Ciad, nel cuore dell'Africa. Un gruppo eterogeneo, ricco, volenteroso e straordinario, di ragazzi più che mai vogliosi di imparare.</p><p></p><p>Una bellissima esperienza che mi ha visto con loro coinvolto nelle politiche di gestione del mare, nei loro Paesi, sperimentando tecniche e modalità di protezione dello spazio marino, anche attraverso le Aree Marine Protette. Esperienza che mi ha consentito di mettere in campo e in discussione la mia esperienza svolta con le aree protette italiane e mediterranee. Avendo la conferma dell'ottima strada percorsa e riuscendo a trasmettere loro il massimo del bagaglio di esperienze avute.</p><p><br /><br /></p>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-32478554556545521832020-04-18T15:57:00.001+02:002020-05-08T08:32:32.609+02:00Chiusi 10 anni di esperienza al CerranoDopo dieci anni intensi di attività alla direzione dell'Area Marina Protetta Torre del Cerrano si è chiusa una esperienza lavorativa e di vita meravigliosa. Le difficoltà affrontate sono state incredibili ma i risultati sono stati altrettanto belli. Mi piace rileggere l'ultimo articolo curato sul sito ufficiale dell'Area Marina Protetta che chiudeva il 2019, dove ho cercato, con i link e le immagini, di dare una idea degli importanti traguardi raggiunti dall'Area marina protetta:<br />
<h1 class="entry-title" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #0077c0; letter-spacing: 0.2px; line-height: 1.2; margin: 0px;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.torredelcerrano.it/archivio-news/un-anno-magico-il-2019-per-lamp-torre-del-cerrano-il-miglior-modo-per-festeggiare-i-dieci-anni-di-vita-dellarea-marina-protetta.html">"Il miglior modo per festeggiare i dieci anni di vita dell’Area Marina Protetta"</a></span></h1>
<div>
<br /></div>
<div>
Il passaggio che però mi ha regalato la maggiore soddisfazione alla conclusione della mia esperienza è stato certamente quello della chiusura del ricorso, pendente al TAR per gli interi dieci anni che mi hanno visto in quella Direzione, che contrastava l'istituzione della stessa AMP, non solo per aver definitivamente suggellato l'esistenza di una così importante area protetta lungo la costa medio-adriatica, ma anche e soprattutto per aver partecipato a creare giurisprudenza sul tema degli interessi ambientali collettivi prevalenti rispetto all'interesse economico privato.<br />
Qui di seguito l'articolo del Resto del Carlino-La Città del 28 dicembre 2019.</div>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGepVeYyTvlftCfAMGg8Dj7r41aPyHhzWxafjd3r8s7pgrYaJ9F3Tl2ONq9h80wI_FwcjMLhdqjnAUqC_Z7tSnm8rfhmPITba_g1I3FUIN-DShS6zDARIg3rDO5rk08-m4puM6Jp6ZzB4/s1600/Resto+del+Carlino-LaCitt%25C3%25A0+28-12-2019.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="766" data-original-width="1600" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGepVeYyTvlftCfAMGg8Dj7r41aPyHhzWxafjd3r8s7pgrYaJ9F3Tl2ONq9h80wI_FwcjMLhdqjnAUqC_Z7tSnm8rfhmPITba_g1I3FUIN-DShS6zDARIg3rDO5rk08-m4puM6Jp6ZzB4/s400/Resto+del+Carlino-LaCitt%25C3%25A0+28-12-2019.jpg" width="400" /></a></div>
<div>
<br /></div>
Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-1033545613468817872020-04-17T19:19:00.002+02:002020-04-17T19:26:19.947+02:00La natura lungo le coste e la fine del lockdown<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5wSJNfgZ3VIn0vO0rZdiGhfAOVu_39QClc-e4pHoc9xBBXYs8uTa21no1iIWP-lxcddH1F3vAgq_stHnrwOOlr99zEEuPhEM9HDDLDeaUZwFKcQ3ys9o2t-bJTThpqDh6Wpg4J3T5CDc/s1600/IMG_4180.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5wSJNfgZ3VIn0vO0rZdiGhfAOVu_39QClc-e4pHoc9xBBXYs8uTa21no1iIWP-lxcddH1F3vAgq_stHnrwOOlr99zEEuPhEM9HDDLDeaUZwFKcQ3ys9o2t-bJTThpqDh6Wpg4J3T5CDc/s320/IMG_4180.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="WordSection1">
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 115%; text-align: justify; text-indent: 1cm;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-indent: 1cm;"><span style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-indent: 1cm;"><span style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-indent: 1cm;"><span style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-indent: 1cm;"><span style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify; text-indent: 1cm;">In questo periodo, in seguito all’interdizione dell’accesso alle spiagge per l'</span><b style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify; text-indent: 1cm;">emergenza Covid-19 </b><span style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify; text-indent: 1cm;">e al conseguente basso disturbo antropico, la natura in genere, tra cui specie animali di particolare interesse, si sono diffusi ovunque. Quando questo periodo di “coprifuoco“ terminerà e si riprenderà una regolare fruizione degli arenili demaniali, le azioni di preparazione per l’attività turistica, o anche il semplice passeggio con i cani, potrebbero creare non pochi problemi a specie protette da normative nazionali e comunitarie.</span></span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<span style="text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il WWF Italia
al Comando Generale della Capitaneria di Porto e a seguire nelle Marche, in Emilia Romagna e in Abruzzo, tutte le associazioni di protezione ambientale, hanno chiesto ai Comandi locali ed ai Comuni costieri di voler operare con le azioni più idonee che di seguito si propongono
alla Vostra cortese attenzione.</span></span></span></div>
</div>
<div class="LO-normal" style="line-height: 115%; margin-right: -4.1pt; mso-pagination: none; text-align: justify; text-indent: 1.0cm;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 115%; text-align: justify; text-indent: 1cm;">
<span lang="DE" style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; line-height: 115%;">Sono stati riportati dalla stampa e sui social, in questi giorni, numerosi casi
inconsueti di frequentazione e di nidificazione di uccelli in aree urbane
solitamente molto antropizzate. Sono numerose anche le specie, tra cui alcune
rare e protette ai sensi delle leggi italiane e delle Direttive europee, che
nidificano a terra negli habitat costieri. Tra esse vi sono la Beccaccia di
mare, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Haematopus ostralegus</i>, il Fraticello,
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sternula albifrons</i> ed il <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Fratino, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Charadrius alexandrinus</i></b>, specie, quest’ultima, simbolo della
biodiversità e della protezione degli ecosistemi costieri, minacciata di
estinzione e dal disturbo antropico.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 115%; text-align: justify; text-indent: 1cm;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span lang="DE" style="line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span><span style="text-indent: 1cm;">L’assenza di disturbo ha portato, nei giorni scorsi, e
porterà, ancor nei prossimi mesi, questa specie, come altre di uccelli come
quelli sopra citati, se non, addirittura, le stesse </span><b style="text-indent: 1cm;">tartarughe marine</b><span style="text-indent: 1cm;"> </span><i style="text-indent: 1cm;">Caretta
caretta</i><span style="text-indent: 1cm;">, che si riproducono sulle spiagge adriatiche, a </span><b style="text-indent: 1cm;">nidificare
indifferentemente in qualunque punto della fascia costiera</b><span style="text-indent: 1cm;">, nelle spiagge
più remote, ma anche in quelle di fronte al lungomare delle località
rivierasche, siano esse libere o aree in concessione per l'uso
turistico/balneare.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 115%; text-align: justify; text-indent: 1.0cm;">
<span style="color: windowtext; font-size: 12pt; text-indent: 1cm;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 115%; text-align: justify; text-indent: 1cm;">
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bVsU16dqqn2nPBEpLgJnURq1jqINvoAYixi1NbkBHenahJJSUpp9v7kddKQ8FgdoEd1yn6BjXm-o9oVJu21y0OzbetSODIw9dhchJYQWILy7WZLjN19K4csHAzpS7q6JnENP-pVbl74/s1600/DSCN4565.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1197" data-original-width="1600" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bVsU16dqqn2nPBEpLgJnURq1jqINvoAYixi1NbkBHenahJJSUpp9v7kddKQ8FgdoEd1yn6BjXm-o9oVJu21y0OzbetSODIw9dhchJYQWILy7WZLjN19K4csHAzpS7q6JnENP-pVbl74/s320/DSCN4565.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span lang="DE" style="line-height: 115%;">Non appena riprenderanno i lavori per
la pulizia e la sistemazione degli arenili e per la posa delle attrezzature
balneari nelle spiagge date in concessione o utilizzate liberamente per la
balneazione, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">i nidi, le uova e pulcini,
saranno involontariamente danneggiati</b> o distrutti da macchinari e
operatori. Allo stesso modo quando sarà riaperta la fruizione, il passeggio
lungo la battigia con animali da compagnia, si registrerà un abbandono dei nidi
da parte delle coppie in riproduzione. </span><span style="text-indent: 1cm;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 115%; text-align: justify; text-indent: 1cm;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span lang="DE" style="line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span><span lang="DE" style="line-height: 115%; text-indent: 1cm;">Si spera che le autorità, nell’interesse di tutti, operatori balneari per primi,
possano intervenire per una riapertura senza contraccolpi troppo
pesanti per un settore di primaria importanza come quello turistico. Diviene importante </span><span style="text-indent: 1cm;">pertanto predisporre tutte le azioni utili a salvaguardare questo importante
ritorno di biodiversità, attraverso azioni mirate per l’attuazione delle tutte le associazioni si sono dette pienamente disponibili a
collaborare.</span></span></div>
<br />
<br />
<br />Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-91939658430439115072019-02-20T15:44:00.002+01:002019-02-20T15:48:37.519+01:00Rispetto delle spiagge per ridurre l'erosione<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="280" src="https://www.youtube.com/embed/v9TF5FEcSSs" width="500"></iframe>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-83290856363918148542018-05-06T13:22:00.003+02:002018-05-06T13:23:16.631+02:00“Tutela della Costa e del Mare Adriatico“ - Porto San Giorgio 11-05-2018<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn564-xnXpCbXzquH5NWWHVYZR_zTahXvkJ4hWgwMuk6I3Aue5_ckf2NlK9TdC3YUgjwMHEkf3-9RCXj6aQ2q6VxgHqFIqT17c-5aQRiwAh_sx3S-VERHkHh7TzOZt6OasezdLnNEtFTY/s1600/2018-05%252CuManifesto+convegno+TAG-01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1215" data-original-width="850" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn564-xnXpCbXzquH5NWWHVYZR_zTahXvkJ4hWgwMuk6I3Aue5_ckf2NlK9TdC3YUgjwMHEkf3-9RCXj6aQ2q6VxgHqFIqT17c-5aQRiwAh_sx3S-VERHkHh7TzOZt6OasezdLnNEtFTY/s400/2018-05%252CuManifesto+convegno+TAG-01.jpg" width="277" /></a></div>
<br />
<div align="center" class="LO-normal" style="line-height: 115%; margin-right: -4.1pt; mso-pagination: none; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="LO-normal" style="line-height: 115%; margin-right: -4.1pt; mso-pagination: none; text-align: justify; text-indent: 1.0cm;">
<span lang="DE" style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span><span lang="DE" style="color: #222222; font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: 1cm;">Saranno </span><span lang="DE" style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: 1cm;">l’Europarlamentare e componente delle
Commissioni Pesca e Ambiente dell’Unione Europea, </span><span lang="DE" style="text-indent: 1cm;"><a href="http://www.marcoaffronte.it/about/"><b><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Marco AFFRONTE</span></b></a></span><span lang="DE" style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: 1cm;">, e il Presidente nazionale
della LIPU-Birdlife International, il noto giornalista </span><span lang="DE" style="text-indent: 1cm;"><a href="http://www.lipu.it/pers%E2%80%A6/42-persone/557-fulvio-mamone-capria"><b><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Fulvio MAMONE CAPRIA</span></b></a></span><span lang="DE" style="font-size: 12pt; line-height: 115%; text-indent: 1cm;">, a presentare l’importanza della <b><span style="color: #222222;">“<i>Tutela della Costa
e del Mare Adriatico</i>“ </span></b><span style="color: #222222;">venerdì
prossimo, <b>11 maggio 2018, </b>nel
convegno organizzato dal Comitato <b>TAG
Costa-Mare</b> per parlare della rete ecologica <b><i>Natura 2000</i></b> lungo la
costa marchigiana.</span></span></div>
<div class="LO-normal" style="line-height: 115%; margin-right: -4.1pt; mso-pagination: none; text-align: justify; text-indent: 1.0cm;">
<br /></div>
<div class="LO-normal" style="line-height: 115%; margin-right: -4.1pt; mso-pagination: none; text-align: justify; text-indent: 1.0cm;">
<span lang="DE" style="color: #222222; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il convegno si terrà, a partire dalle
ore <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">16,30</b>, presso la sala “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Max Salvadori</i>“ della Società Operaia
“G.Garibaldi“, in centro<b> </b>a <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Porto
San Giorgio</b> (via Gentili, 16) e vedrà la partecipazione anche
dell’ambientologo ed esperto di pianificazione costiera, </span><span lang="DE"><a href="http://www.navigliopiccolo.it/.../tabid/250/Default.aspx"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Leonardo MAROTTA</span></b></a></span><span lang="DE" style="color: #222222; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">, mentre al </span><span lang="DE" style="color: #222222; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">coordinamento del convegno si è richiesta la presenza della rete delle aree protette adriatiche </span><span lang="DE"><a href="http://www.adriapan.org/index.php/it/"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">„AdriaPAN“</span></a></span><span lang="DE" style="color: #222222; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">.<o:p></o:p></span></div>
<div class="LO-normal" style="line-height: 115%; margin-right: -4.1pt; mso-pagination: none; text-align: justify; text-indent: 1.0cm;">
<br /></div>
<div class="LO-normal" style="line-height: 115%; margin-right: -4.1pt; mso-pagination: none; text-align: justify; text-indent: 1.0cm;">
<span lang="DE" style="color: #222222; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Saranno invece <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Maurizio MATTIOLI</b>, della Società Operaia e <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Luigi SILENZI</b> di SlowFood, entrambi attivi coordinatori delle
attività del Comitato, che raccoglie le maggiori Associazioni di protezione
ambientale italiane, ad aprire e chiudere i lavori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="LO-normal" style="line-height: 115%; margin-right: -4.1pt; mso-pagination: none; text-align: justify; text-indent: 1.0cm;">
<br /></div>
<div class="LO-normal" style="line-height: 115%; margin-right: -4.1pt; mso-pagination: none; text-align: justify; text-indent: 1.0cm;">
<span lang="DE" style="color: #222222; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Collaborazioni importanti nello sviluppo
dell’incontro e coinvolti nel dibattito con propri rappresentanti, sono il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Comitato Nazionale per la Conservazione del
Fratino</i>- <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">CNCF</b>, la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Rete delle Aree protette Abruzzese Marine e
Costiere Abruzzesi</i>- <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">RAMCA </b>e il
coordinamneto ambientalista <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">EcoèLogico</b>.</span></div>
<div class="LO-normal" style="line-height: 115%; margin-right: -4.1pt; mso-pagination: none; text-align: justify; text-indent: 1.0cm;">
<br /></div>
<div class="LO-normal" style="line-height: 115%; margin-right: -4.1pt; mso-pagination: none; text-align: justify; text-indent: 1.0cm;">
<span lang="DE" style="color: #222222; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Scopo
dell’incontro è quello di spiegare e valutare insieme agli amministratori
locali le strategie migliori per mettere in rete le aree di interesse della
costa marchigiana affinché possano un domani essere inserite, laddove ne
saranno individuate le caratteristiche utili, nella <b><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Rete Ecologica Marche</i></b> e<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>nella rete europea <b><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Natura 2000</i></b>.</span><span lang="DE" style="color: #222222; font-family: "arial"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<br />Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-82027346144250399072017-12-24T09:59:00.003+01:002017-12-24T10:06:54.660+01:00Nasce TAG Costa Mare per una rete di siti Natura 2000 nel medio Adriatico<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: white;">.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimhViW7kcZ6sFCtPIV0YFJJybZS_W6RhsLeuESSDb-KP8U-DfmnNgwu50IDzQQQ6EsG0s5ZnJARyouuOXAt1dxTp_bAq6yoX_C-jj5VHa0Pyzp5A7aB0beUACIkud4lF4MH7ndA2oGPjA/s1600/Associazioni+TAG+Costa+Mare.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="167" data-original-width="1600" height="41" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimhViW7kcZ6sFCtPIV0YFJJybZS_W6RhsLeuESSDb-KP8U-DfmnNgwu50IDzQQQ6EsG0s5ZnJARyouuOXAt1dxTp_bAq6yoX_C-jj5VHa0Pyzp5A7aB0beUACIkud4lF4MH7ndA2oGPjA/s400/Associazioni+TAG+Costa+Mare.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span data-offset-key="d7isq-0-0" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">Le Associazioni, </span><span data-offset-key="d7isq-0-1" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-weight: bold; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">Slow Food</span><span data-offset-key="d7isq-0-2" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">, </span><span data-offset-key="d7isq-0-3" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-weight: bold; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">Legambiente, MareVivo, WWF</span><span data-offset-key="d7isq-0-4" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">, </span><span data-offset-key="d7isq-0-5" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-weight: bold; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">Italia Nostra</span><span data-offset-key="d7isq-0-6" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-style: italic; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">, </span><span data-offset-key="d7isq-0-7" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-weight: bold; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">LIPU,</span><span data-offset-key="d7isq-0-8" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"> </span><span data-offset-key="d7isq-0-9" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-weight: bold; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">Marche a rifiuti zero</span><span data-offset-key="d7isq-0-10" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">, insieme ad un nutrito gruppo di esperti, coordinati dalla </span><span data-offset-key="d7isq-0-11" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-weight: bold; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">Società Operaia «G. Garibaldi»</span><span data-offset-key="d7isq-0-12" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">, hanno fondato, il 16 dicembre 2017, a </span><span data-offset-key="d7isq-0-13" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-weight: bold; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">Porto San Giorgio</span><span data-offset-key="d7isq-0-14" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"> (Fermo), il Comitato di volontariato denominato </span><span data-offset-key="d7isq-0-15" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-weight: bold; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">“</span><span data-offset-key="d7isq-0-16" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-style: italic; font-weight: bold; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">Torri A Guardia della Costa e del Mare Adriatico</span><span data-offset-key="d7isq-0-17" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-weight: bold; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">”</span><span data-offset-key="d7isq-0-18" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">, sottoscrivendone l’atto costitutivo.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span data-offset-key="d7isq-0-18" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"><span data-offset-key="d5evo-0-0" style="font-family: inherit;">Il Comitato, più semplicemente identificato anche con l’acronimo “</span><span data-offset-key="d5evo-0-1" style="font-style: italic; font-weight: bold;">TAG Costa-Mare</span><span data-offset-key="d5evo-0-2" style="font-weight: bold;">”</span><span data-offset-key="d5evo-0-3" style="font-family: inherit;">, ha l’obiettivo di promuovere una </span><span data-offset-key="d5evo-0-4" style="font-weight: bold;">rete di aree protette lungo la costa marchigiana</span><span data-offset-key="d5evo-0-5" style="font-family: inherit;">, che comprenda aree terrestri costiere ed aree marine, nell’ambito dei sistemi di protezione naturalistica e storico-culturale collegati alle normative esistenti, con particolare riguardo alla Rete europea denominata “</span><span data-offset-key="d5evo-0-6" style="font-style: italic; font-weight: bold;">Natura 2000".</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span data-offset-key="d7isq-0-18" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"><span data-offset-key="d5evo-0-6" style="font-style: italic; font-weight: bold;"><span data-offset-key="3kohg-0-0" style="font-style: normal; font-weight: 400;">Il giorno della sottoscrizione dell’atto costitutivo del Comitato, durante una affollata Conferenza Stampa tenutasi presso la sede della Società Operaia “</span><span data-offset-key="3kohg-0-1" style="font-weight: 400;">G.Garibaldi</span><span data-offset-key="3kohg-0-2" style="font-style: normal; font-weight: 400;">“ di Porto San Giorgio, che è sede del Comitato, si è parlato dell‘importanza del territorio costiero medio-adriatico, costituito da valenze ambientali peculiari e riconosciute di livello regionale ed Europeo. E‘ stato evidenziato anche, però, come la presenza e l’espansione sullo stesso territorio di numerose infrastrutture, pur di interesse collettivo, ne minano la persistenza e la tutela, in un contesto già pesantemente gravato da una presenza antropica massiccia.</span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span data-offset-key="d7isq-0-18" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"><span data-offset-key="d5evo-0-6" style="font-style: italic; font-weight: bold;"><span data-offset-key="3kohg-0-2" style="font-style: normal; font-weight: 400;"><span data-offset-key="7qmep-0-0" style="font-weight: bold;">Il Comitato si propone di agire, </span><span data-offset-key="7qmep-0-1" style="font-family: inherit;">informando capillarmente la popolazione e le amministrazioni interessate; garantendo la partecipazione di cittadini, associazioni ed enti, che vogliano aderire al comitato stesso; promuovendo la sensibilità delle comunità e degli organi istituzionali preposti; sul tema della conservazione di alcune aree costiere e marine da sottoporre a tutela all’interno della rete </span><span data-offset-key="7qmep-0-2" style="font-weight: bold;">Natura 2000.</span></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span data-offset-key="d7isq-0-18" style="background-color: white; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"><span data-offset-key="d5evo-0-6" style="font-style: italic; font-weight: bold;"><span data-offset-key="3kohg-0-2" style="font-style: normal; font-weight: 400;"><span data-offset-key="7qmep-0-2" style="color: white; font-weight: bold;">.</span></span></span></span></div>
<div class="_2cuy _3dgx" data-block="true" data-editor="f6064" data-offset-key="7qmep-0-0" style="background-color: white; box-sizing: border-box; margin: 0px auto 28px; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="7qmep-0-0" style="direction: ltr; position: relative;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
</div>
Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-39226320619334400032017-10-07T15:07:00.002+02:002017-10-07T15:10:38.413+02:00Una FRA-Fishery Restricted Area prevista in Adriatico per la Fossa di Pomo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTwKnwi35d1__5A_C0c7ynS8zFFXIS3CrBTY_ZP4ETSLHKks9UFJOHuEe5lePQXpx9_5uCrBh5nTM8vsHR2r-6_Q3ubQzDxxXIWd1ubmBA24GPYCb12ueEhd9xfWpp0f1CV6GpdYPikjc/s1600/Jabuka+pit+FRA.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1030" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTwKnwi35d1__5A_C0c7ynS8zFFXIS3CrBTY_ZP4ETSLHKks9UFJOHuEe5lePQXpx9_5uCrBh5nTM8vsHR2r-6_Q3ubQzDxxXIWd1ubmBA24GPYCb12ueEhd9xfWpp0f1CV6GpdYPikjc/s400/Jabuka+pit+FRA.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-family: inherit; font-size: x-small; line-height: 107%;">In apertura
alla quarta edizione della conferenza internazionale "<b><a href="https://ourocean2017.org/">Our Ocean</a></b>", a Malta,
l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di
sicurezza e vice presidente della Commissione UE, <b>Federica Mogherini,</b> ha
annunciato che la Commissione europea si impegnerà con 560 milioni di euro per
sostenere azioni a protezione dei mari di tutto il mondo attraverso 36
specifiche azioni per difenderli dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento,
in particolare della plastica, e dalla pesca illegale. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;">Dopo
l’annuncio della Mogherini è stato il commissario europeo per l'ambiente, gli
affari marittimi e la pesca, <b>Karmenu
Vella</b>, a dare una notizia, sempre a Malta, ancor più interessante per le coste abruzzesi e l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano: l'Adriatico avrà la prima area marina protetta d’alto
mare, sarà quella di <b>Jabuka</b> in acque
croate, conosciuta in Italia come <b>Fossa
di Pomo </b>(traduzione dal croato <b><i>Japuka pit</i></b>) ed </span><a href="https://medreact.org/2017/01/19/the-failure-to-protect-key-nursery-grounds-in-the-adriatic-the-case-of-the-jabukapomo-pit/"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;">intorno a cui da tempo ruotano politiche di tutela</span></a><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;">.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;">Si tratta
di una depressione del fondale centro adriatico che si trova di qualche miglio
verso il largo proprio di fronte all’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, in
acque internazionali tra Italia e Croazia. Un serbatoio di biodiversità, ormai
riconosciuto dal mondo scientifico, di straordinaria importanza e </span><a href="http://www.torredelcerrano.it/archivio-news/la-ue-in-difesa-del-mare-mediterraneo-dalla-pesca.html"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;">bisognoso di tutela da molto tempo</span></a><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;">.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="background-color: white;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;">Su questo
tema l’Università Politecnica delle Marche sta lavorando da tempo,
prima promuovendo il progetto </span><a href="http://www.netcet.eu/files/FC_presentation/Amer_presentation.pdf"><b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #1f4e79; line-height: 107%;">AMER</span></b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #1f4e79; line-height: 107%;">-Adriatic Marine
Ecosystem Recovery</span></a><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;"> ed ora nell<span style="color: #1f4e79; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 128;">’<b><a href="http://www.visitcerrano.it/territorio/guida/scienza-e-educazione-ambientale/102-adriatico-da-svelare-un-dossier-per-salvare-la-biodiversita.html"><span style="color: #1f4e79; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 128;">Adriatic
Recovery Project</span></a></b></span><b> </b>.
E’ proprio il </span><a href="https://medreact.org/quant-a/"><b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;">MedReAct</span></b></a><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;"> che guida quest’ultimo progetto a dare </span><a href="https://medreact.org/2017/10/06/our-ocean-a-malta-lue-annuncia-impegno-per-la-protezione-della-fossa-di-pomo/"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;">l’annuncio di quanto deciso a Malta</span></a></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 107%;"><span style="background-color: white;">.<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-family: inherit; font-size: x-small; line-height: 107%;"><span style="background-color: white;">L’Adriatico,
vero e proprio polmone di tutto il Mediterraneo, è, ad oggi, seriamente malato
e gran parte della sua antica e abbondante ricchezza è andata perduta a causa
dello sfruttamento eccessivo delle risorse. Fino all’inizio del secolo scorso
in questo mare vivevano numerose specie oggi drasticamente diminuite: alcuni
squali (come l’Angel shark, anche detto “Squatina”); delfini così abbondanti da
essere visti come una minaccia per i pescatori; grandi cetacei, come il
capodoglio e mante giganti.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="line-height: 107%;">I ricercatori dell’Università
Politecnica delle Marche hanno anche sviluppato un questionario "</span><a href="https://servizi.scienze.univpm.it/surveys/index.php/survey/index/sid/893312/newtest/Y/lang/it"><b><i><span style="line-height: 107%;">L'Adriatico
com'era</span></i></b></a><span style="line-height: 107%;">", per una raccolta dati molto
elementare che si pone come obiettivo una raccolta di conoscenze e memorie
storiche di pescatori, subacquei e, più in generale, degli amanti del mare. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: x-small; line-height: 107%;"><span style="background-color: white;">Si può partecipare dando un
proprio contributo a ricostruire la storia del nostro mare! Il questionario è online,
raggiungibile al seguente link:<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1f4e79; font-family: inherit; font-size: x-small; line-height: 107%;">https://servizi.scienze.univpm.it/surveys/index.php/survey/index/sid/893312/newtest/Y/lang/it<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="line-height: 107%;">In soli tre minuti si
compila tutto. Dopo</span><span style="line-height: 107%;"> una
prima parte generale, con domande brevi su alcuni dati anag</span></span><span style="background-color: white; font-family: inherit; font-size: x-small;">rafici degli
intervistati, il questionario si sviluppa in poche pagine essendo suddiviso in
sezioni diverse che si aprono in base alla professione dell'intervistato: pescatori
professionali o ricreativi, subacquei e, infine, semplici amanti del mare.</span></div>
<span style="background-color: white; color: white; font-size: x-small;">.</span>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-73916452490257789132017-10-07T15:01:00.002+02:002017-10-07T15:02:04.887+02:00Ultimato il lavoro come Commissario<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYkvhGKQdFGxvmzUo2vzEulSIuk3jBmbX3PHeOh7mLxaDy5Rzt3-jxddKiCdqfqvlI0Lo0Afx63Tn5JNBEr4jxEDNcTGfT6vAi4s2j5qKYiMWQoS0hq_GsscndKYokf3D29l4AS5s6KGY/s1600/Roseto064.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYkvhGKQdFGxvmzUo2vzEulSIuk3jBmbX3PHeOh7mLxaDy5Rzt3-jxddKiCdqfqvlI0Lo0Afx63Tn5JNBEr4jxEDNcTGfT6vAi4s2j5qKYiMWQoS0hq_GsscndKYokf3D29l4AS5s6KGY/s320/Roseto064.JPG" width="240" /></a></div>
L'esperienza come Commissario della Riserva Naturale Borsacchio <b>si è conclusa nei mesi scorsi </b>concordemente con il Comune di Roseto degli Abruzzi, la cui nuova amministrazione, ha chiesto espressamente alla Regione Abruzzo di interrompere la fase di commissariamento anticipatamente nell'intenzione di riprendere le attività di gestione con l'impegno di portarle avanti fattivamente.<br />
E' stato quindi un piacere riconsegnare tutto nelle mani del Sindaco con la speranza che anche per il Borsacchio parta una gestione costruttiva come accade per tante altre Riserve naturali abruzzesi.<br />
Un <a href="https://borsacchio.blogspot.it/2017/06/chiuso-il-commissariamento-della-riserva.html">riepilogo dell'attività svolta </a>è stato pubblicato sul sito che ha svolto la funzione di vetrina delle attività commissariali durante il mandato mentre tutte le delibere, pubblicate tra l'altro anche all'Albo pretorio comunale e sul BURA, sono reperibile nell'<a href="http://www.torredelcerrano.it/carta-europea-per-il-turismo-sostenibile/riserva-naturale-del-borsacchio.html">apposita sezione</a> aperta al momento dell'avvio del commissariamento nel sito ufficiale dell'Area marina protetta Torre del Cerrano.<br />
Un ringraziamento sentito va a tutti gli amici delle associazioni ambientaliste e culturali di Roseto che mi hanno aiutato in questa importante esperienza e un pensiero colmo di gratitudine e speranza lo rivolgo all'amico Franco che ci ha lasciato proprio in questa straordinaria stagione di rinascita per la SUA Riserva.<br />
<span style="color: white;">.</span>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-59240360517129817832016-11-27T11:58:00.001+01:002016-11-27T11:58:14.032+01:00L'evoluzione di un pianeta in pericolo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/PUwmA3Q0_OE/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/PUwmA3Q0_OE?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-60308685666900058512016-05-04T22:16:00.001+02:002016-05-04T22:21:12.178+02:0050 anni di WWF nel Teramano<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="250" src="https://www.youtube.com/embed/cL7yUhqgi7I" width="400"></iframe><br />
<br />
Per i cinquanta anni una bellissima sequenza di immagini che riassume solo una piccola parte del lavoro fatto in mezzo secolo di storia nella Provincia di Teramo. Grazie a tutti.Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-88871689574144527022015-12-22T17:06:00.000+01:002015-12-22T17:14:22.076+01:00Commissario della Regione Abruzzo per la Riserva Naturale Regionale del Borsacchio<h3 style="background-color: white; clear: both; color: #525252; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 1.2em; margin: 10px 0px 2px; padding: 0px 10px;">
Comunicato Regione Abruzzo 2015-12-22</h3>
<h4 style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 5px 10px;">
RISERVE: BORSACCHIO; FABIO VALLAROLA NOMINATO COMMISSARIO</h4>
<div class="paragrafo" style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 12px; padding: 3px 10px;">
(REGFLASH) L'Aquila, 22 dic. - L'architetto Fabio Vallarola, attuale direttore dell'area marina protetta "Torre del Cerrano", è il nuovo Commissario straordinario della Riserva naturale regionale "Borsacchio". Lo ha nominato questa mattina la Giunta regionale su proposta dell'assessore alle Aree protette, Donato Di Matteo. La nomina del Commissario straordinario si è ritenuta necessaria "in ragione del fatto che a tutt'oggi né la Provincia di Teramo né il Comune di Roseto hanno provveduto alla piena attuazione dell'art. 69 della legge finanziaria regionale del 2005" che istituiva la Riserva naturale e indicava una serie di prescrizioni a carico del Comune e della Provincia per l'avvio della gestione. Tra i compiti che la legge affidava al Comune di Roseto c'era anche l'elaborazione, entro 90 giorni dalla pubblicazione della legge, di un progetto pilota di gestione finalizzato all'occupazione di disoccupati e inoccupati avvalendosi di associazioni di protezione ambientale, di consulenti, di società cooperative, del Corpo Forestale, dell'Università e dell'istituto zooprofilattico "Caporale". Il mandato commissariale dell'architetto Vallarola avrà una durata di 24 mesi e dovrà verificare lo stato di attuazione e realizzazione della sistemazione dei cartelli segnaletici perimetrali, l'elaborazione di un progetto pilota di gestione, la definizione dell'organo di gestione della Riserva, provvedere all'affidamento dell'incarico per l'elaborazione del Piano di assetto naturalistico, l'adozione del piano stesso da parte del comune di Roseto ed infine la predisposizione di un programma di attuazione che dovrà indicare modi, tempi e costi. L'attività del commissario verrà esercitata a titolo gratuito. (REGFLASH) IAV 151222<br />
<a href="http://torredelcerrano.it/docs/curriculum_direttore.pdf"><br /></a>
<a href="http://torredelcerrano.it/docs/curriculum_direttore.pdf">Curriculum Arch. Fabio Vallarola</a><br />
<span style="color: white;">.</span></div>
Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-56270671123360984412014-02-04T18:10:00.001+01:002014-02-05T17:03:34.262+01:00Adriatico croato attenzionato dalla Spectrum<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: white; font-size: xx-small;">.</span><br />
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Dall’inizio di settembre del 2013 la Spectrum sta effettuando la scansione dei fondali del mar Adriatico lungo le coste croate alla ricerca di giacimenti di idrocarburi, in particolare greggio e metano, intrappolati nelle rocce, su un’area di 12.000 Km2. Secondo il governo croato le attività di ricerca verrebbero effettuate gratuitamente e spontaneamente da parte della compagnia norvegese, senza quindi che sia stata indetta alcuna gara pubblica. Secondo Sigrid Lüber, presidente di Ocean Care, la tecnica adoperata dallo speciale sottomarino in dotazione alla compagnia norvegese è quella “2D”, che consistete nell’emissione ogni dieci secondi di un muro di onde sonore di 240, 260 decibel. Si tratta di suoni molto più forti di quelli prodotti dai motori di un jet in fase di decollo, che non superano i 140 decibel. Draško Holcer, presidente del Blue World Institute of Marine Research and Conservation, dice che le specie ittiche più a rischio per le attività della Spectrum sarebbero i delfini e le balene che possono percepire le onde sonore anche a chilometri di distanza: onde di tale intensità danneggerebbero il loro sistema uditivo provocando lesioni ed emorragie e, a lungo andare, la loro fuga dall’habitat. -</span><br />
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Da Greenreport 31 gennaio 2014</span><br />
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"> See more at: <b><a href="http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/ricerche-di-idrocarburi-in-adriatico-lue-avverte-la-croazia-tutelare-ecosistema-marino/#sthash.xsK7eS3a.dpuf">Greenreport</a></b></span><br />
<span style="background-color: white; color: white;">.</span>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-1049603145337893572013-03-16T14:52:00.001+01:002013-03-16T15:03:40.922+01:00Confindustria pur di trivellare l'Adriatico si autodenuncia a 360 gradi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDwyk7OhFi34zWBX-FLHiYSAi9J5R8l37wzs-HFGXLI1Ws7HZsCG2M5ioqQedjUTN1dp_JYfcP6ffVvYM2JzBI8mfM6q9m7e2y7GA8tbrorfWPLtEsWCRFoG48TpexvPuj_FMLfmBfRNw/s1600/Impianto+desolforizzazione.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDwyk7OhFi34zWBX-FLHiYSAi9J5R8l37wzs-HFGXLI1Ws7HZsCG2M5ioqQedjUTN1dp_JYfcP6ffVvYM2JzBI8mfM6q9m7e2y7GA8tbrorfWPLtEsWCRFoG48TpexvPuj_FMLfmBfRNw/s200/Impianto+desolforizzazione.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Si resta pietrificati nel leggere l'articolo pubblicato sull'edizione odierna del quotidiano nazionale "<b>Italia Oggi</b>". A pag.12 un articolo dal titolo "<i><b>Regioni contro le trivelle offshore</b></i>" il Presidente di Confindustria di Chieti, Paolo PRIMAVERA, nell'opporsi alla levata di scudi dei Governatori di tutte le Regioni contro le trivellazioni in Mediterraneo e in Adriatico, dichiara: </span><span style="background-color: white; font-family: Times, 'Times New Roman', serif; line-height: 19px; word-spacing: 2px;">«</span><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; line-height: 19px; word-spacing: 2px;"><i><b>il mare non è balneabile proprio in corrispondenza con le foci dei fiumi</b></i></span></span><span style="background-color: white; font-family: Times, 'Times New Roman', serif; line-height: 19px; word-spacing: 2px;">»</span><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; line-height: 19px; word-spacing: 2px;"> e al riguardo andrebbero verificati i depuratori dei nuclei industriali. Ma qualche rigo dopo si raggiunge il peggio quando dichiara, in riferimento alle 300 petroliere che solcano il Mediterraneo ogni giorno: </span><span style="background-color: white; line-height: 19px; word-spacing: 2px;">«<i><b>Quelle sì che inquinano davvero con sversamenti e lavaggi in mare aperto</b></i></span></span><span style="background-color: white; font-family: Times, 'Times New Roman', serif; line-height: 19px; word-spacing: 2px;">»</span><span style="background-color: white; font-family: Times, 'Times New Roman', serif; line-height: 19px; word-spacing: 2px;">. In quattro parole ha denunciato illegalità </span><span style="background-color: white; font-family: Times, 'Times New Roman', serif; line-height: 19px; word-spacing: 2px;">di gravità assoluta </span><span style="background-color: white; font-family: Times, 'Times New Roman', serif; line-height: 19px; word-spacing: 2px;">a danno dell'ambiente da parte di attività tutte collegate alla produzione industriale ed alla gestione del ciclo di estrazione e distribuzione degli idrocarburi.</span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Leggi l'<b><a href="http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1816280&codiciTestate=1">articolo completo</a></b> su: http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1816280&codiciTestate=1</span><br />
<span style="color: white; font-family: Times, Times New Roman, serif;">.</span>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-66874678176101244642013-02-23T09:46:00.000+01:002013-02-23T09:46:04.307+01:00Quale uscita dei parchi dalla crisi?<h1>
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: x-small;">di Renzo Moschini- <i>Presidente del Gruppo di San Rossore</i></span></span></h1>
<div class="categorie" style="margin-top: -15px;">
</div>
<div id="main_photo">
<a href="http://www.greenreport.it/_new/immagini/big/2010_04_19_11_40_05.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<img class="foto_dx" height="179" src="http://www.greenreport.it/_new/immagini/big/2010_04_19_11_40_05.jpg" width="200" />
</a>
</div>
Che i parchi stessero entrando in una crisi non congiunturale, cioè
non in uno di quegli alti e bassi che hanno caratterizzato tutto il
loro altalenante percorso sia prima della approvazione della legge
quadro del 91, sia dopo quando essa entrò finalmente in vigore, ha
faticato un bel po' ad emergere e a preoccupare.<br />
Ricordo di
essermi beccato qualche brutta tirata d'orecchi anche da ambienti amici
perchè vedevo rischi dove non ce n'erano e soprattutto sottovalutazioni e
ritardi dove invece il sensorio -si diceva-era più che vigile.<br />
Oggi
è difficile negarlo e ancor meno far finta di niente per chiunque,
sebbene restino poi differenze non trascurabili sulle risposte da dare
alla crisi galoppante.<br />
Credo che per riuscire a imboccare, dopo
tante esitazioni e incertezze, la strada giusta a partire dalle
politiche a cui sarà chiamato il nuovo governo e anche il nuovo
parlamento, possa aiutare a capire meglio cosa è realmente accaduto.
Vale naturalmente per la stessa rappresentanza dei parchi ma anche e
soprattutto per le forze politiche e in particolare quelle che ai parchi
avevano dedicato fin dall'inizio attenzione, impegno, iniziativa sia
prima che dopo l'approvazione della legge quadro del 91.<br />
Ritengo,
infatti, che la fase istitutiva dei parchi e specialmente quella
assolutamente nuova, cioè precedente la 394, si presentò subito -anche
dinanzi alle resistenze e alle ostilità- in tutta la sua portata e
novità culturale e politico-istituzionale. Risultò presto chiaro che il
parco era un'arma in più -e molto efficace- contro la speculazione
allora imperante specie sulle coste, ma non solo. Come dimenticare le
vicende della pineta dei Salviati nella nascita e decollo del parco di
San Rossore. Ma anche altri parchi regionali, dalla Lombardia al
Piemonte,dalla Sicilia alle Marche, fino alla Liguria e al Veneto,
hanno questo inconfondibile e incancellabile DNA che ritroviamo nei
piani dei parchi, ossia la vera novità che anticipò anche la legge
quadro che dovette farne non a caso tesoro. Poi, dopo il 91, sono
arrivati i parchi nazionali con i loro enti parco che consentirono anche
a quelli regionali -quasi tutti- di passare dal Consorzio di enti
locali all'ente regionale sul modello di quello nazionale.<br />
Nel
frattempo ai parchi si erano affiancati nuovi protagonisti dell'impegno
ambientale delle istituzioni come i bacini idrografici anche se non
gestiti da un soggetto istituzionale sul modello dei parchi, come poi
avrebbero inutilmente richiesto.<br />
Insomma la prima fase che
precedette l'approvazione della legge quadro fu segnata da una gestione
pianificata di importanti territori che travalicava ormai i confini
comunali, provinciali e anche regionali. La fase che seguì, se da un
lato offriva finalmente un ambito di riferimento nazionale e per più
d'un aspetto anche comunitario alle regioni e agli enti locali,
dall'altro cominciò ad essere segnata da una crisi delle politiche di
programmazione specie sovraordinata tanto che oggi su 24 parchi
nazionali solo 3-4 hanno un piano approvato. Così, mentre la legge
affidava finalmente al ministero compiti precisi di programmazione volti
a costruire un sistema nazionale di parchi e di aree protette, che era
la condizione fondamentale per superare la frammentazione regionale e
locale e soprattutto di integrare la gestione terra- mare prevista
peraltro anche da altre leggi più o meno coetanee come quella sul mare,
qualcosa si stava depotenziando.<br />
Entrò subito in sofferenza la
pari dignità tra parchi nazionali e regionali come si potè vedere anche
alla prima Conferenza nazionale dei parchi svoltasi a Roma. Alla prima
festa dei parchi regionali in San Rossore il ministro Ronchi sostenne
che i veri parchi erano quelli nazionali e in perfetta coerenza con
questa sconcertante sortita non affidò al Parco regionale di Portofino
la gestione dell'area marina sostenendo che non lo consentiva la legge
quadro. Non fu difficile poi alla Corte dei Conti affermare che la
decisione del ministero contrastava non solo con la 394 ma anche con la
legge 426 che aveva ben precisato gli ambiti di azione a cui avrebbe
dovuto attenersi il governo; Alpi, APE, Santuario, gestione integrata
aree protette terrestri e marine che il ministero ha sempre ignorato ed
eluso.<br />
Nella stessa struttura ministeriale vennero meno senza
essere rinnovati e riformati, come si sarebbe dovuto anche in base alla
Bassanini, organi e sedi preposti a quella programmazione sistemica
prevista dalla legge quadro.<br />
E dopo le inadempienze indecorose
sul fronte delle aree protette marine, si giunse così più recentemente
alla sottrazione del paesaggio alla pianificazione dei parchi che era
stato -risultati alla mano- uno degli aspetti più innovativi del
‘laboratorio' parco che venne meno proprio nel momento in cui a Firenze
si firmava con ritardo l'adesione del nostro paese alla Convenzione
europea.<br />
Già da questa estremamente sommaria ricapitolazione di
alcuni passaggi chiave si ha conferma che quella crisi in cui sempre più
velocemente si era entrati non aveva nulla di congiunturale ma di più
profondo e allarmante.<br />
Ed era ancor più chiaro ed evidente che le
cause non erano da ricercarsi nella legge quadro, ma proprio nelle
inadempienze politiche ministeriali a partire da quella relazione
annuale che avrebbe dovuto via via documentare lo stato dell'arte sul
piano nazionale, il suo rapporto con le regioni e gli enti locali. Buio
pesto e nessuna volontà di misurarsi e confrontarsi con tutti i
protagonisti di una partita sempre più complessa e a rischio; ecco il no
alla terza Conferenza nazionale. Ma soprattutto il tentativo riuscito
anche per corresponsabilità -verrebbe da dire complicità- di soggetti
che accolsero la pretestuosa manfrina di fare della legge il capro
espiatorio di una politica fallimentare. Quello che può essere
considerato un vero condono politico che per di più ha incoraggiato lo
stravolgimento di una legge -vedi testo del senato- che non è in attesa e
bisognosa di modifiche ma di piena attuazione.<br />
Ecco perché il
nuovo governo e il nuovo parlamento sono attesi alla prova e non certo
nel senso che proseguano il lavoro di smantellamento avviato dal
ministero anche con il soccorso sorprendente del senato, ma proprio
perché rilancino finalmente una politica e un impegno degno di questo
nome. La stazione di partenza non è la legge ma la politica di cui oggi
si è orfani. E le istituzioni -non solo centrali- non sono attese perché
sfornino altri pessimi emendamenti o trovate ma propongano idee,
impegni, percorsi di governo del territorio e di tutela ambientale di
cui oggi non vi è traccia.<br />
<br />
<i>Da GreenReport del 22 febbraio 2013</i><br />
<i> (http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=20570)</i>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-47124448913749605752012-11-30T08:31:00.001+01:002012-11-30T08:31:12.824+01:00La situazione delle Aree Marine Protette Mediterranee<br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;" />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Non avrebbe alcun senso trasformare il mausoleo indiano del <b>Taj Mahal i</b>n una </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">discarica di rifiuti tossici, o costruire un centro commerciale sull'<b>Acropoli </b></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;"><b>di Atene</b>, o ancora tagliare le erbe del pianure del <b>Serengeti</b> per farne </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">foraggio. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Allora perché gli esseri umani non hanno analoghi comportamenti con </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">il Mediterraneo? </span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Probabilmente non c'è un mare, sulla Terra, dove ci sia </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">un'associazione di valori culturali e naturali unici e universalmente </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">riconosciuti come quelli che caratterizzano il Mediterraneo, che debbano </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">coesistere con pressioni umane tanto intense e pervasive che inducono sempre </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">più a dimenticare tutti questi valori.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Si potrebbe immaginare che l'umanità è pienamente vigile e decisa a rispondere </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">a queste minacce, a trovare soluzioni ai conflitti, a garantire che le </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">caratteristiche uniche del Mediterraneo non vadano perse. E non si può negare </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">che ciò stia avvenendo, ma si tratta di azioni esitanti e poco incisive, con </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">scarsi risultati. E nonostante questo impegno, l'habitat mediterraneo continua </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">a peggiorare di anno in anno, e specie emblematiche scompaiono sotto i nostri </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">occhi. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Pochi successi vengono in mente. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">La perdita è ambientale e culturale, ma </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">anche economica. Non dobbiamo dimenticare che il Mediterraneo è una delle mete </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">turistiche più ambite nel mondo. </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Le <b>Aree Marine Protette </b>(AMP) sono riconosciute a livello mondiale come </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">strumenti efficaci per proteggere l'ambiente marino e avere successo nel </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Mediterraneo, dove ne sono state create circa un centinaio negli ultimi</span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">decenni, per fornire unaprotezione speciale ai siti caratterizzati da habitat e </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">specie di maggiore interesse. Di fronte alla complessità dei problemi che pone </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">la salvaguardia del Mare nel suo insieme, i paesi del Mediterraneo hanno deciso </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">di proteggere i gioielli che ancora sussistono nei loro mari, e si sforzano di </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">proteggerli classificandoli come Aree Marine Protette.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Tuttavia, anche entro i confini ristretti di questa strategia di selezione, </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">c'è ancora molto da fare. I problemi riguardano sia il processo di </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">classificazione, sia i problemi di gestione. Con la sola eccezione del </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;"><b>Santuario Pelagos</b>, tutte le AMP del Mediterraneo sono costiere, e nessuna AMP </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">reale esiste ancora in profondità. Peggio ancora, circa i tre quarti di esse si </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">trovano lungo le coste settentrionali del bacino mediterraneo, e risulta</span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">evidente la mancanza di zone marine protette classificate nelle regioni </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">meridionali e orientali, privando così di una necessaria protezione habitat e </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">specie uniche.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Le Aree Marine Protette del Mediterraneo operano tutte come entità separate, e </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">nessuna rete funzionale è ancora apparsa all'orizzonte. Più della metà delle </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">aree marine protette nell'area mediterranea non si è ancora dotata di un </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">proprio piano di gestione - la maggior parte di loro, perché non ha neppure </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">nominato un ente gestore. Ciò significa che più della metà delle AMP del </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Mediterraneo potrebbero essere considerate come "parchi di carta", riducendo </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">così in modo significativo l'efficacia dell'azione di tutela che potrebbe </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">esercitare nella regione. Fattore negativo ancora più importante, l'efficacia </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">protettiva nell'ambiente marino, in tutto il Mediterraneo, è ancora soggetta </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">alla eterogeneità della governance regionale, delle strutture istituzionali, </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">della distribuzione della ricchezza, del capitale sociale, e della conoscenza </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">dell'ambiente.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Tuttavia, nonostante questo scenario piuttosto cupo, ci sono buoni motivi per </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">essere ottimisti: le soluzioni ai problemi che le AMP del Mediterraneo hanno di </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">fronte, sono oggi chiare e a portata di mano, a condizione che l'azione </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">politica segua l'impegno politico... In primo luogo, una valutazione delle </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">esperienze già acquisite, e di quanto occorre ancora conoscere, deve essere </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">fatta per l'intero bacino mediterraneo. In secondo luogo, altre nuove AMP </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">dovrebbero essere realizzate per affiancarle alle aree marine protette già </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">esistenti, e creare delle reti di AMP ecologicamente e geograficamente </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">equilibrate, con l'obiettivo finale di proteggere gli habitat rappresentativi </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">di tutte le differenti eco-regioni del Mediterraneo.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">In terzo luogo, AMP esistenti devono lavorare insieme per risolvere i problemi </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">di governance (ad esempio, perfezionando lo status giuridico di AMP e </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">l'infrastruttura istituzionale quando necessario), e di gestione (ad esempio, </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">aiutando le AMP a dotarsi di strutture e organismi di gestione, di propri piani </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">di gestione, e dei mezzi per la realizzazione). Per raggiungere questo </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">obiettivo, dovranno essere rafforzati i partenariati tra tutti gli attori del </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">settore, con dei ruoli precisamente attribuiti, con il consenso di tutti.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Presupposto fondamentale per un tale sforzo è la creazione di un punto zero da </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">cui partire e poi misurare i progressi. </span><span style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: x-small;">(...) </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Non perdiamo </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">questa meravigliosa opportunità.</span><br />
<br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;" />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;"><b>Giuseppe Notarbartolo di Sciara</b></span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;"><i>Coordinateur Régional, CMAP-Région Marine Méditerranée et Mer Noire</i></span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">dalla Prefazione di:</span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Statut des Aires Marines Protégées en Mer Méditerranée</span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;">Une étude réalisée conjointement par l’UICN, WWF et MedPAN</span><br />
<a href="http://medmpaforum2012.org/sites/default/files/mpa_fr_lr.pdf" style="background-color: white; color: #1155cc; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13.333333969116211px;" target="_blank">http://medmpaforum2012.org/<wbr></wbr>sites/default/files/mpa_fr_lr.<wbr></wbr>pdf</a><br />
.Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-54674581887228123912012-04-30T13:34:00.002+02:002012-04-30T13:34:10.713+02:00L’impronta ecologica e quella culturale<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlr45_C-o-yos7YTxMEH5-V4k1vPQHn0CnxW7jJPatDJYVqUiEN01gS7yfObIVdP55CamlLW5tpHscSygiQeSThEL43PUhLtRegKz2tGf2_aqAV-aB5b7RSRl-z2xZ-fbI4r0Ki9FWPbA/s1600/trabocco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlr45_C-o-yos7YTxMEH5-V4k1vPQHn0CnxW7jJPatDJYVqUiEN01gS7yfObIVdP55CamlLW5tpHscSygiQeSThEL43PUhLtRegKz2tGf2_aqAV-aB5b7RSRl-z2xZ-fbI4r0Ki9FWPbA/s1600/trabocco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlr45_C-o-yos7YTxMEH5-V4k1vPQHn0CnxW7jJPatDJYVqUiEN01gS7yfObIVdP55CamlLW5tpHscSygiQeSThEL43PUhLtRegKz2tGf2_aqAV-aB5b7RSRl-z2xZ-fbI4r0Ki9FWPbA/s200/trabocco.jpg" width="150" /></a><span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Sulla nostra crescente impronta ecologica sul territorio non
ci sono dubbi tanti sono ormai i dati, le cifre, le situazioni che ne danno l’allarmante
conferma. Anche noi come Gruppo di San Rossore quando abbiamo deciso di
occuparci dei parchi avevamo chiaro l’intreccio con questa condizione più
generale di cui le aree protette sono un momento importantissimo ma non certo
esclusivo.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Del resto la crisi dei parchi -e non certo a caso- è maturata
all’interno di scelte politiche e istituzionali che hanno penalizzato l’insieme
di quelle norme e regole di cui lo stato si era dotato negli anni successivi
alla istituzione delle regioni. Gli effetti sono pesantemente negativi prima
ancora che sul funzionamento del governo del territorio sulla impalcatura
culturale che lo sosteneva. E’ stato così per il suolo, il paesaggio, la
natura. Ciò che colpisce infatti oggi-e non solo nel caso dei parchi- è la confusione
culturale, il venir meno come nel caso del <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>testo di legge e la discussione che
l’accompagna al Senato di quei riferimenti culturali fondamentali che furono e
restano alla base della legge 394. Muoveva da qui e in tempi non sospetti
l’appuntamento di Parcolibri a Pisa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che
nelle sue 4 edizioni fino all’ultima<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che
ebbe il riconoscimento del Presidente della Repubblica permise alla case
editrici ma anche in primo luogo ai parchi di confrontarsi su libri e studi
dedicati alla esperienza e ai problemi delle nostre aree protette. Un ruolo
particolare ebbe allora ed ha ancora oggi la Collana dell’ETS sulle alle aree
naturali protette giunta ormai a oltre 20 volumi inaugurata da quello dedicato
alla Biodiversità nelle aree protette curato da Sandro Pignatti che continua
con grande regolarità ad essere ricercato. Basta del resto vedere gli ultimi
dedicati alla pianificazione dei parchi (curato da Massimo Sargolini), sulle
Alpi ( curato da Cesare Lasen), il paesaggio (curato da Enrico Falqui), le
Aree protette marine (curato da Fabio Vallarola) per avere conferma di come si
sia riusciti a coinvolgere decine di prestigiosi autori del mondo universitario
ma anche di amministratori, operatori e tecnici impegnati nei parchi nazionali
e regionali.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Ecco perché pensiamo che valga la pena di valutare –anche
come Gruppo di San Rossore- l’opportunità di riprendere Parcolibri e utilizzare
i libri che toccano questioni fondamentali del dibattito sul ruolo e il futuro
dei parchi per promuovere specialmente in realtà e per temi ben definiti; le alpi,
il mare, il paesaggio una nostra iniziativa.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;"><em>Renzo Moschini<o:p></o:p></em></span></span><br />Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-55963767509397089992012-02-10T17:08:00.002+01:002012-02-10T17:12:17.028+01:00LEGGE PARCHI Appello delle Associazioni Ambientaliste<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilNzOZRbRw4EqIj71vvcfZjIX82To7i72MSBpdpDlhmhkaVFYTZcOcmyaYtPNlwLn-FDxZEOZvscC3WNPwfeVdoT-hP-Wx9zqTnowTQavr9l5q7sG4QAi2Q8f7lAVXPK3rqb0pHubgtsM/s1600/TorreGuaceto11.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 133px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5707540471810984626" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilNzOZRbRw4EqIj71vvcfZjIX82To7i72MSBpdpDlhmhkaVFYTZcOcmyaYtPNlwLn-FDxZEOZvscC3WNPwfeVdoT-hP-Wx9zqTnowTQavr9l5q7sG4QAi2Q8f7lAVXPK3rqb0pHubgtsM/s400/TorreGuaceto11.jpg" /></a> Con il pretesto della riforma della Legge n.394 del 1991 si stravolgono i Parchi Nazionali<br /><br /><strong>FAI-Fondo Ambiente Italiano</strong>, <strong>Italia Nostra</strong>, <strong>Mountain Wilderness</strong>, <strong>LIPU-BirdLife Italia</strong> e <strong>WWF Italia</strong> lanciano insieme un appello per fermare la riforma della legge 394 sulle aree protette che rischia di stravolgere i parchi Nazionali.<br />Gli aspetti più pericolosi della riforma avviata dalla Commissione Ambiente del Senato interessano essenzialmente tre aspetti della gestione delle nostre aree protette che per i loro contenuti rischiano di stravolgere alcuni dei principi fondamentali che hanno motivato la creazione dei Parchi e delle Riserve naturali non solo in Italia ma in tutto il mondo.<br />Nei prossimi mesi per fermare questa riforma inutile e dannosa della Legge quadro sulle aree naturali protette le nostre Associazioni lavoreranno insieme, cercando il supporto del mondo scientifico, degli intellettuali, dei rappresentanti della cultura e dell’ampia maggioranza dell’opinione pubblica che ha a cuore la sorte dei nostri Parchi Nazionali e della natura che devono proteggere.<br />E' solo rispettando le finalità di tutela che i parchi possono rappresentare un forte richiamo per il turismo nazionale e internazionale con ricadute positive sull'occupazione.<br />La riforma contestata vuole mettere in discussione il delicato equilibrio raggiunto nella gestione dei parchi tra rappresentanti del Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura, del mondo scientifico, delle Associazioni ambientaliste e dei rappresentanti degli Enti Locali, nel rispetto della Costituzione che attribuisce allo Stato la competenza esclusiva in materia di tutela degli ecosistemi proprio per ribadire l’interesse nazionale della conservazione della natura. Le proposte di modifica intendono spostare questo delicato equilibrio a vantaggio di coloro che rappresentano interessi locali e di settore con una maggioranza dei rappresentanti degli Enti Locali e l’introduzione di un rappresentante delle Associazioni agricole nel Consiglio direttivo degli Enti Parco. Allo stesso tempo verrebbero eliminati i rappresentanti del mondo scientifico e ridotta la presenza delle Associazioni ambientaliste.<br />Queste modifiche, insieme alle nuove procedure previste per la nomina dei direttori dei parchi, non farebbero che aumentare la politicizzazione degli Enti Parco.<br />Una maggiore efficienza nella gestione degli Enti Parco, in particolare per la valorizzazione delle identità locali dei territori e lo sviluppo della “green economy”, sarebbe la motivazione principale dei sostenitori della riforma, ma questo può essere perseguito da diversi Enti pubblici nell’ambito delle loro ordinarie funzioni. Le aree naturali protette nascono per la conservazione della natura, se gli Enti Parco si trasformano in grandi Pro loco o agenzie di sviluppo locale finiscono per diventare inutili doppioni di Enti che oggi in molti vorrebbero tra l’altro cancellare.<br />Come secondo punto critico si aprirebbe la possibilità di cacciare nelle aree protette con la scusa del controllo delle specie aliene, quando soluzioni efficaci sono possibili anche con l’attuale normativa ed organizzazione dei Parchi.<br />Terzo aspetto è il meccanismo di finanziamento degli Enti Parco con l’introduzione della riscossione di una royalty o di canoni su alcune attività ad elevato impatto ambientale (la coltivazione di idrocarburi, gli impianti idroelettrici, impianti a biomasse, oleodotti ed elettrodotti fuori terra, le attività estrattive, posti barca ecc) che determinerebbero un pesante condizionamento delle decisioni di un Ente Parco che in prospettiva sarebbe a larga maggioranza controllato dai rappresentanti dei Comuni.<br /><br />Roma, 26 gennaio 2012Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-62565527676530235442011-08-30T18:01:00.000+02:002011-08-30T18:02:54.161+02:00Salviamo la legge sui Parchi e i Parchi insieme a leiSi organizzi subito la Terza Conferenza delle Aree Protette
<br />AIDAP propone con forza un importante momento collegiale di analisi critica e di proposte.
<br />
<br />La discussione sulle modifiche alla legge sulle aree protette si anima in rete e nel Paese e questa è la miglior prova che ci sono molte persone che, a prescindere dalla loro rappresentatività, hanno esperienza da mettere in campo e idee da proporre, a servizio del legislatore che non è onnisciente.
<br />
<br />Non è forse utile selezionare le idee in base alla rappresentatività di chi le propone. Il Paese è pieno di cervelli pensanti (da Carlo Alberto Graziani a Roberto Gambino, da Ippolito Ostellino a Cesare Lasen, da Nino Martino a Franco Tassi, fino alle migliaia di operatori che lavorano da anni nel sistema delle aree protette) che rappresentano se stessi ed il lavoro che hanno fatto negli anni ma che potranno certamente dare un contributo essenziale a qualsiasi discussione; sempre che ci sia davvero spazio per una vera discussione, come annunciato, e non sia invece accaduto che gli accordi siano già stati fatti in qualche segreta stanza.
<br />In realtà siamo a discutere se nei consigli direttivi devono esserci gli agricoltori o i professori universitari (8, o 10 o meglio 12 ? La risposta esatta risolverà davvero i nostri problemi ?), se il direttore deve essere lo zerbino del Consiglio direttivo (cacciabile senza un motivo se non il cambio della presidenza), piuttosto che un elemento di continuità gestionale, se nelle aree protette i campi da golf sono sostenibili o meno (terribile uscita di qualcuno rappresentativo......).
<br />Discutendo di queste “sciocchezze” ci stiamo dimenticando del ruolo delle nostre aree protette nel panorama internazionale della conservazione della natura e del turismo educativo e sostenibile. Ci stiamo dimenticando dell'integrazione normativa con le leggi sulla biodiversità, sul paesaggio, sulla gestione faunistica ..... e dell'integrazione delle aree protette con i territori circostanti. Ci stiamo dimenticando di fare una verifica del raggiungimento degli obiettivi del sistema e di ciascuna delle sue articolazioni.
<br />Da questa posizione deriva una ed una sola proposta: il sistema dei Parchi smetta di rincorrere gli eventi, di controdedurre alle proposte spesso assurde con altre frammentate proposte solo un pò migliori. Come si fa a ragionare dei singoli commi se prima non si è ragionato sugli obiettivi, sulle criticità e sulle ragioni di tali criticità ?
<br />Il Sistema dei Parchi organizzi al più presto la Terza Conferenza delle Aree Protette, ufficialmente annunciata ormai da anni dal Ministero dell'Ambiente e mai convocata.
<br />Se il Ministero non lo fa, ci pensi chi ha la rappresentatività, il ruolo e l'organizzazione per farlo, non solo coinvolgendo le associazioni rappresentative ma dando spazio anche ai "cervelli pensanti" sparsi negli angoli del Paese.
<br />Non serve una convention costosa, non servono buffet né pranzi ufficiali con posate argentate e tavoli riservati. Non servono costose mostre a tema, pubblicazioni patinate o piante decorative affittate per dare lustro.
<br />Servono maniche rimboccate, una sala molto spaziosa, almeno due-tre giorni di tempo e la voglia di fare un'analisi critica su quello che è successo dal 6 dicembre 1991 ( e anche prima, magari…) e su quello che invece doveva esser fatto. Misuriamo i risultati ed i fallimenti, dopo di ché sarà assolutamente più facile capire se e quali modifiche proporre al legislatore per la L. 394.
<br />AIDAP è fiduciosa che, in questo 2011 segnato da così importanti ricorrenze, chi di dovere accolga questo appello perchè altrimenti succederà che a Roma, in qualche Parco Nazionale, a San Rossore o da qualche altra parte la Terza Conferenza venga comunque organizzata, spontaneamente. Il ventennale della L. 394 è a questo proposito "pericolosamente" vicino !
<br />Da questo evento dovrà nascere una proposta organica, non fatta di singoli emendamenti su singoli commi troppo simili a regolamenti di conti, ma piuttosto di un nuovo disegno che ci dica gli obbiettivi dei prossimi decenni, gli strumenti che avremo a disposizione e le verifiche di efficacia ed efficienza a cui tutti noi saremo sottoposti per essere valutati e, se del caso, cacciati. Basterebbe guardare alle capacità di programmazione del National Park Service americano, per capire cosa significa programmare e progettare in materia di aree protette.
<br />AIDAP e le sue poco rappresentative professionalità e competenze sono disposte con tutta umiltà a dare il proprio contributo, assieme alle altre associazioni che da tempo chiedono un significativo passo in questa direzione.
<br />
<br />Andrea Gennai
<br />VICE PRESIDENTE AIDAP
<br />Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-8223991621859230672011-07-16T23:35:00.003+02:002011-07-16T23:44:17.369+02:00Venerdì 22 luglio 2011 a Torre Cerrano (Pineto-TE) si festeggia un anno di Area Marina Protetta<a href="http://www.torredelcerrano.it/"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 363px; DISPLAY: block; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5630068036150013746" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf0SGCZOgdtTJXnrpJsCTr_83yQ_5LG-wEJTai3gDByMFct8iktb6X0NaTlgKaqTpxXd1J2Ne4GhvofBTxNF03l11P3qCXt4R1wzrIYbZA1q3M0nZcycvmfYWzSNIW5ccBbpd8TB9yJL4/s400/Invito.JPG" /></a><br /><br /><p align="center"><span style="font-size:85%;color:#000099;">Clicka sull'immagine per avere maggiori informazioni</span></p>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-55053623796561955982011-05-21T09:08:00.003+02:002011-05-21T10:11:59.451+02:00Telethon All'AMP Torre del Cerrano<a href="http://www.parks.it/cammino.ricerca/?reg=&id_prov=TE&iniziativa=&data_dal=&iniziate="><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 250px; DISPLAY: block; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5609066789413066354" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2x6-Je9uVZKLAJrbLIwha8KfKUeqsz-VmKvKTZ3a4vIMc_efDK8wNqx1kcq6cA8IaqETqLewciVAWe9VIPPTNbDRbQ1MFhRYTvCFNCXSNV40t5gd5g_Ry-3YD5G1su7Kiq6wIoy6oK0A/s400/Locandina+Telethon+semplice.JPG" /></a> Clicka sull'immagine per saperne di più.<br /><br /><div><span style="color:#ffffff;">.</span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXj21HCsCPDpLxgJ2weaZk9hiWXq_JN7KXucIEu-XRY6XQ9likW8zNAQXx0LxgPBfpQsmyFwdiztCk1LyW6lZqirp0lD_MK5eNuyPf3GjIjQj3FJWRzX28EuGsqWHLCuo_215M5-DlThY/s1600/Telethon+all%2527AMP+Torre+del+Cerrano.JPG"></a></div>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-27566001438197838322011-03-17T17:41:00.007+01:002011-03-17T18:32:18.098+01:00Auguri Italia, auguri Roseto, auguri Filomena!AUGURI ITALIA!<br /><div>Oggi ricorrono i 150 anni dell'Unità. Giorno felice e importante che tutti (perlomeno quelli di buon senso!) festeggiano dal profondo del cuore.</div><div><br /></div><div>Ma tra qualche giorno ricorre il centocinquantenario di un altro evento importante per chi si sente rosetano come me. Il <strong>23 marzo del 1911</strong>, qualche giorno dopo l'Unità d'Italia, fu intitolata, a <strong>Santa Filomena</strong>, la chiesa di Roseto degli Abruzzi.</div><div><br /></div><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 320px; DISPLAY: block; HEIGHT: 150px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5585101834246164002" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh38yV7PL8pam3yAY0V3L02VQH1kDy-VAoHUhUrGNRwSDyHlisBTNL27mtCqtP9jBDhS1cX_WGUlpRj7RryKfHRT7sPpIQNbFaOhoxdk3stEz-9B2pbVTLEDUZKH7tiFwrzlBbmL-DE48/s320/CostaRoseto.bmp" /> <div>A quell'epoca il Lido delle Rose era poco di più di una fermata ferroviaria, una chiesa, poche case di ricchi signori, latifondisti che avevano sulle proprie proprietà la Villa per i bagni estivi (meravigliose architetture che ancora oggi punteggiano Roseto: Mazzarosa, De Vincentiis, Castelli, Clemente, Savini, Ponno, etc., una villa più bella dell'altra) e piccole "pinciare" dove i marinai rimettevano le attrezzature di pesca delle proprie lancette.<br />Il resto era composto da un mare meraviglioso una duna costiera ricca di vegetazione, aree coltivate nelle piane umide retrodunali e boschi planiziali al piede della collina. Per rivedere quegli ambienti dobbiamo calarci con l'immaginazione nelle incomparabili raffigurazioni che fa <strong>Pasquale Celommi</strong> degli ambienti di allora. </div><br /><div></div><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 320px; DISPLAY: block; HEIGHT: 175px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5585096514304839826" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdcL9G5As0v9zjn24zX0ZkWqpmVEpFrD4NgXak5ELrg7IVC9Jz6gOVkmyQSwieM_3VYX1ZH59kWS9MvafCguGzlIhgKVLK0wxldfJOsiwDrxapnEw6Lde-c4uZD5qu13InHXc4A0rf9Uw/s320/Celommi.bmp" />Quella chiesa quel giorno venne intitolata a Santa Filomena, a Pasquale Celommi fu commissionata la raffigurazione della Santa che eseguì su rame in una lunetta di una bellezza strabiliante che fu posizionata sulla porta principale della chiesa.<br />Ma cinquanta anni dopo, nel 1961, il Vaticano decise che Filomena non era più Santa. A Roseto arrivò l'ordine di sconsacrare la chiesa madre e ricosacrarla alla Madonna. La lunetta fu asportata e nascosta in uno scantinato (oggi fortunantamente quell'opera si può osservare perchè riposizionata a sinistra subito dopo l'ingresso della chiesa).<br /><br />Ma cosa successe non è chiaro e sicuramente pochi lo sanno davvero. Forse si sono anche volute nascondere informazioni su questo fatto che imbarazzava in qualche modo la chiesa perlomeno per il repentino dietrofront attuato.<br />Ma a Roseto intorno a Filomena, in un secolo di intitolazione della chiesa, si era intanto creata una venerazione importante. I pescatori ancora oggi la considerano la loro protettrice.<br /><br />Le teorie e le leggende intorno a questa santa sembrano molte: sembra addirittura in qualche teoria che Santa Filomena fosse di colore e che esercitava insieme a Maria Maddalena il mestiere più antico del mondo. Per certo è la patrona di tutte le culture zingare del mondo ed è ancora venerata a Saint Marie della Mer, uno dei centri storici costieri della Provenza, tra più belli del mondo, nel pieno del Parco della Camargue, dove ogni anno si radunano gli zingari proveneinti da tutto il mondo per il rito di venerazione.<br /><br /><br />Comunque sia a Roseto il prossimo mercoledì 23 marzo, sarà il caso di riflettere su un ulteriore 150enario, quello della intitolazione a Santa Filomena e forse un pò anche sulla bella Roseto di quel tempo.<br /><span style="color:#ffffff;">.</span>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-90156698312827516202011-01-18T15:40:00.003+01:002011-01-18T15:57:45.491+01:00In 15 anni edificati tre milioni di ettari di territorio, l'equivalente di Lazio e Abruzzo messi insieme<div align="center"> <span style="font-size:85%;"><em>L'appello di <strong>Carlo Petrini,</strong> per fermare lo scempio del paesaggio, prima che sia troppo tardi ...</em><br /></span><span style="color:#cc0000;">da "<strong>La Repubblica</strong>" del 18 gennaio 2011<br /></span><br /></div><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5563537147726396770" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN_c1JNkWYG9HnnuyMBbLWElkoNX_MASXTuSPBB7QLYAKLXxMEIAxtfupBVFT_L8fnR2jMR50uqjNyy5o9yZrcOqtGwCz7Vda69qI8O2OHmP35QVSWb2u3Ah8UWt1JcTKOAIDEdhS7-Fo/s400/01122010.jpg" /><br /><br />Visto che in tv i plastici per raccontare i crimini più efferati sembrano diventati irrinunciabili, vorrei allora proporne uno di sicuro interesse: una riproduzione in scala dell'Italia, un'enorme scena del delitto. Le armi sono il cemento di capannoni, centri commerciali, speculazioni edilizie e molti impianti per produrre energia, rinnovabile e non; i moventi sono la stupidità e l'avidità; gli assassini tutti quelli che hanno responsabilità nel dire di sì; i complici coloro che non dicono di no; le vittime infine gli abitanti del nostro Paese, soprattutto quelli di domani.<br /><br />I dati certi su cui fare affidamento sono pochi, non sempre concordanti per via dei diversi metodi di misurazione utilizzati, ma tutti ci parlano in maniera univoca di un consumo impressionante del territorio italiano. Stiamo compromettendo per sempre un bene comune, perché anche la proprietà privata del terreno non dà automaticamente diritto di poterlo distruggere e sottrarlo così alle generazioni future.<br /><br />E' stato già riportato che l'equivalente della superficie di <em>Lazio</em> e <em>Abruzzo</em> messi insieme, più di 3 milioni di ettari liberi da costruzioni e infrastrutture, era sparita in soli 15 anni, dal 1990 al 2005. Dal 1950 abbiamo perso il 40% della superficie libera, con picchi regionali che ci parlano, secondo i dati del <em>Centro di Ricerca sul Consumo di Suolo</em>, di una <em>Liguria </em>ridotta della metà, di una <em>Lombardia</em> che ha visto ogni giorno, dal 1999 al 2007, costruire un'area equivalente sei volte a <em>Piazza Duomo</em> a <em>Milano</em>. E non finisce qui: in <em>Emilia Romagna</em> dal 1976 al 2003 ogni giorno si è consumato suolo per una quantità di dodici volte <em>piazza Maggiore</em> a <em>Bologna</em>; in <em>Friuli Venezia Giulia</em> dal 1980 al 2000 tre <em>Piazze Unità d'Italia</em> a <em>Trieste </em>al giorno. E la maggior parte di questi terreni erano destinati all'agricoltura. Per tornare ai dati complessivi, dal 1990 al 2005 si sono superati i due milioni di ettari di terreni agricoli morti o coperti di cemento.<br /><br />Come si vede, le cifre disponibili non tengono conto degli ultimi anni, ma è sufficiente viaggiare un po' per l'Italia e prendere atto delle iniziative di questo Governo (il <strong>Piano Casa</strong>, per esempio) e delle amministrazioni locali per rendersene conto: sembra che non ci sia territorio, Comune, Provincia o Regione che non sia alle prese con una selvaggia e incontrollata occupazione del suolo libero. Purtroppo, nonostante il paesaggio sia un diritto costituzionale (unico caso in Europa) garantito dall'articolo 9, la legislazione in materia è in gran parte affidata a Regioni ed Enti locali, con il risultato che si creano grande confusione, infiniti dibattiti, nonché ampi margini di azione per gli speculatori. Per esempio la recente legge regionale approvata in <em>Toscana</em> che vieta l'installazione d'impianti fotovoltaici a terra sembra valida, ma è già contestata da alcune forze politiche. In <em>Piemonte</em> è stata invece approvata una legge analoga, ma meno efficace, suscitando forti perplessità dal "Movimento Stop al Consumo del Territorio". In realtà, in barba alle linee guida nazionali per gli impianti fotovoltaici - quelli mangia-agricoltura - essi continuano a spuntare come funghi alla stregua dei centri commerciali e delle shopville, di aree residenziali in campagna, di nuovi quartieri periferici, di un abusivismo che ha devastato interi territori del nostro Meridione anche grazie a condoni edilizi scellerati. Ci sono esempi clamorosi: Il <em>Veneto</em>, che dal 1950 ha fatto crescere la sua superficie urbanizzata del 324% mentre la sua popolazione è cresciuta nello stesso periodo solo per il 32%, non ha imparato nulla dall'alluvione che l'ha colpito a fine novembre. Un paio di settimane dopo, mentre ancora si faceva la conta dei danni, il Consiglio Regionale ha approvato una leggina che consente di ampliare gli edifici su terreni agricoli fino a 800 metri cubi, l'equivalente di tre alloggi di 90 metri quadri.<br /><br />Guardandoci attorno ci sentiamo assediati: il cemento avanza, la terra fa gola a potentati edilizi, che nonostante siano sempre più oggetto d'importanti inchieste giornalistiche, e in alcuni casi anche giudiziarie, non mollano l'osso e sembrano passare indenni qualsiasi ostacolo, in un'indifferenza che non si sa più se sia colpevole, disinformata o semplicemente frutto di un'impotenza sconsolata. Del resto, costruire fa crescere il Pil, ma a che prezzo. Fa davvero male: l'Italia è piena di ferite violente e i cittadini finiscono con il diventare complici se non s'impegnano nel dire no quotidianamente, nel piccolo, a livello locale. Questa è una battaglia di tutti, nessuno escluso. Ora si sono aggiunte le multinazionali che producono impianti per energia rinnovabile, insieme a imprenditori che non hanno mai avuto a cuore l'ambiente e, fiutato il profitto, si sono messi dall'oggi al domani a impiantare fotovoltaico su terra fertile, ovunque capita: sono riusciti a trasformare la speranza, il sogno di un'energia pulita anche da noi nell'ennesimo modo di lucrare a danno della Terra.<br /><br />I pannelli fotovoltaici a terra inaridiscono completamente i suoli in poco tempo, provocano il soil sealing, cioè l'impermeabilizzazione dei terreni, ed è profondamente stupido dedicargli immense distese di terreni coltivabili in nome di lauti incentivi, quando si potrebbero installare su capannoni, aree industriali dismesse o in funzione, cave abbandonate, lungo le autostrade. La Germania, che è veramente avanti anni luce rispetto al resto d'Europa sulle energie rinnovabili, per esempio non concede incentivi a chi mette a terra pannelli fotovoltaici, da sempre. Dell'eolico selvaggio, sovradimensionato, sovente in odore di mafia e sprecone, se siete lettori medi di quotidiani e spettatori fedeli di <em>Report </em>su <em>Rai Tre</em> già saprete: non passa settimana che se ne parli su qualche testata, soprattutto locale, perché qualche comitato di cittadini insorge. È sufficiente spulciare su internet il sito del movimento "Stop al Consumo del Territorio", tra i più attivi, e subito salta agli occhi l'elenco delle comunità locali che si stanno ribellando, in ogni Regione, per i più disparati motivi.<br /><br />Intendiamoci, questo non è un articolo contro il fotovoltaico o l'eolico: è contro il loro uso scellerato e speculativo. Il solito modo di rovinare le cose, tipicamente italiano. Anche perché l'obiettivo del 20% di energie rinnovabili entro il 2020 si può raggiungere benissimo senza fare danni, e noi siamo per raggiungerlo ed eventualmente superarlo. Questo vuole essere un grido di dolore contro il consumo di territorio e di suolo agricolo in tutte le sue forme, la più grande catastrofe ambientale e culturale cui l'Italia abbia assistito, inerme, negli ultimi decenni.<br /><br />Perché se la terra agricola sparisce il disastro è alimentare, idrogeologico, ambientale, paesaggistico. E' come indebitarsi a vita e indebitare i propri figli e nipoti per comprarsi un televisore più grosso: niente di più stupido.Il problema poi s'incastra alla perfezione con la crisi generale che sta vivendo l'agricoltura da un po' di anni, visto che tutti i suoi settori sono in sofferenza. Sono recenti i dati dell'<em>Eurostat</em> che danno ulteriore conferma del trend: "I redditi pro-capite degli agricoltori nel 2010 sono diminuiti del 3,3% e sono del 17% circa inferiori a quelli di cinque anni fa". Così è più facile convincere gli agricoltori demotivati a cedere le armi, e i propri terreni, per speculazioni edilizie o legate alle energie rinnovabili. Ricordiamoci che difendendo l'agricoltura non difendiamo un bel (o rude) mondo antico, ma difendiamo il nostro Paese, le nostre possibilità di fare comunità a livello locale, un futuro che possa ancora sperare di contemplare reale benessere e tanta bellezza.<br /><br />Per questo <strong>è giunto il momento di dire basta</strong>, perché rendiamoci conto che siamo arrivati a un punto di non ritorno: vorrei proporre, e sperare che venga emanata, una moratoria nazionale contro il consumo di suolo libero. Non un blocco totale dell'edilizia, che può benissimo orientarsi verso edifici vuoti o abbandonati, nella ristrutturazione di edifici lasciati a se stessi o nella demolizione dei fatiscenti per far posto a nuovi. Serve qualcosa di forte, una raccolta di firme, una ferma dichiarazione che arresti per sempre la scomparsa di suoli agricoli nel nostro Paese, le costruzioni brutte e inutili, i centri commerciali che ci sviliscono come uomini e donne, riducendoci a consumatori-automi, soli e abbruttiti.Una moratoria che poi, se si uscirà dalla tremenda situazione politica attuale, dovrebbero rendere ufficiale congiuntamente il Ministero dell'Agricoltura, quello dell'Ambiente e anche quello dei Beni Culturali, perché il nostro territorio è il primo bene culturale di questa Nazione che sta per compiere 150 anni.<br /><br />Sono sicuro che le tante organizzazioni che lavorano in questa direzione, come la mia Slow Food, o per esempio la già citata rete di "Stop al Consumo del Territorio", le associazioni ambientaliste, quelle di categoria degli agricoltori e le miriadi di comitati civici sparsi ovunque saranno tutti d'accordo e disposti a unire le forze. È il momento di fare una campagna comune, di presidiare il territorio in maniera capillare a livello locale, di amplificare l'urlo di milioni d'italiani che sono stufi di vedersi distruggere paesaggi e luoghi del cuore, un'ulteriore forma di vessazione, tra le tante che subiamo, anche su ciò che è gratis e non ha prezzo: la bellezza. Perché guardatevi attorno: c'è in ogni luogo, soprattutto nelle cose piccole che stanno sotto i nostri occhi. È una forma di poesia disponibile ovunque, che non dobbiamo farci togliere, che merita devozione e rispetto, che ci salva l'anima, tutti i giorni.<br /><span style="color:#ffffff;">.</span>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1012761698470621610.post-52352755201123625272011-01-05T15:52:00.002+01:002011-01-05T16:00:03.900+01:00Parchi speranza per il futuro del mondo ma non in Italia<span style="font-family:lucida grande;font-size:85%;color:#cc0000;">Da </span><a href="http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=8350"><span style="font-family:lucida grande;font-size:85%;color:#cc0000;"><strong>Greereport </strong>del 4 gennaio 2011</span></a><span style="font-family:lucida grande;font-size:85%;color:#cc0000;">, prendiamo e pubblichiamo il pensiero sulla situazione difficile dei Parchi italiani di <strong>Paolo Pigliacelli</strong>.</span><br /><br /><span style="font-size:85%;">Nel primo decennio del 2000 il numero e le superfici delle aree protette nel mondo sono notevolmente aumentate. Il 2011 inizia con oltre 140.000 parchi che coprono circa 21 milioni di chilometri quadrati di terra e mare, una superficie pari a due volte quella del Canada. Il 12,2% delle terre emerse e il 5,9% delle acque territoriali sono aree protette, mentre solo lo 0,5% dei mari extraterritoriali è parco. Ma il dato più sorprendente è che in 220 Paesi del mondo esistono aree protette e nel 45% di questi la superficie supera il 10% del territorio: dagli arcipelaghi del Pacifico alle regioni polari, passando per tutti gli angoli dei 5 continenti, ogni soggetto istituzionale che amministra anche piccolissime porzioni di territorio ha istituito aree protette.<br />Ma non basta, 193 Paesi riuniti a Nagoya nell'ottobre scorso durante la COP 10 della Convezione Onu sulla Biodiversità, hanno individuato proprio nelle <strong>aree protette la forma più efficace per salvaguardare le risorse naturali indispensabili per il futuro del pianeta, quindi hanno deciso che entro il 2020 la superficie protetta deve raggiungere il 17% delle terre emerse e il 10% degli oceani</strong>. Ciò significa che lo strumento "parco", ovvero un organismo specializzato per la gestione del territorio, ha assunto un rilievo e una universalità al pari di altre forme di amministrazione pubblica quali la giustizia, la sanità, la scuola; eppure sembra che in Italia sia continuamente messo in discussione. La vicenda della provincializzazione del Parco Nazionale dello Stelvio è emblematica, mentre nella vicina Svizzera, patria del federalismo più radicato, l'UFAM (l'ufficio federale per l'ambiente) per rafforzare le politiche di gestione territoriale e anche su richiesta dei Cantoni, sta trasformando diversi parchi regionali in parchi nazionali (il primo sarà il Parc Adula dei Cantoni Grigioni e Ticino), a pochi chilometri, nel nostro versante delle Alpi, si va nella direzione opposta.<br />Nella convulsa e confusa situazione nella quale si trovano attualmente le nostre aree protette nazionali e regionali, fa impressione ascoltare Cherie Enawgaw, coordinatore dell'Autorità governativa per l'Ambiente della poverissima Etiopia "in passato, sbagliando, i parchi naturali sono stati quasi del tutto trascurati dai programmi di governo, è necessario un loro rilancio per il futuro del nostro Paese". Se anche l'Italia, come l'Etiopia e il resto del mondo, vorrà avere un futuro, forse è opportuno che prenda con maggiore considerazione e serietà il patrimonio di potenzialità e ricchezze, anche economiche, racchiuso nei parchi.</span><br /><span style="font-size:85%;"></span><br /><span style="font-size:85%;"><strong><em>Paolo Pigliacelli</em></strong></span>Fabio Vallarolahttp://www.blogger.com/profile/16304735110105231455noreply@blogger.com0