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martedì 30 agosto 2011

Salviamo la legge sui Parchi e i Parchi insieme a lei

Si organizzi subito la Terza Conferenza delle Aree Protette
AIDAP propone con forza un importante momento collegiale di analisi critica e di proposte.

La discussione sulle modifiche alla legge sulle aree protette si anima in rete e nel Paese e questa è la miglior prova che ci sono molte persone che, a prescindere dalla loro rappresentatività, hanno esperienza da mettere in campo e idee da proporre, a servizio del legislatore che non è onnisciente.

Non è forse utile selezionare le idee in base alla rappresentatività di chi le propone. Il Paese è pieno di cervelli pensanti (da Carlo Alberto Graziani a Roberto Gambino, da Ippolito Ostellino a Cesare Lasen, da Nino Martino a Franco Tassi, fino alle migliaia di operatori che lavorano da anni nel sistema delle aree protette) che rappresentano se stessi ed il lavoro che hanno fatto negli anni ma che potranno certamente dare un contributo essenziale a qualsiasi discussione; sempre che ci sia davvero spazio per una vera discussione, come annunciato, e non sia invece accaduto che gli accordi siano già stati fatti in qualche segreta stanza.
In realtà siamo a discutere se nei consigli direttivi devono esserci gli agricoltori o i professori universitari (8, o 10 o meglio 12 ? La risposta esatta risolverà davvero i nostri problemi ?), se il direttore deve essere lo zerbino del Consiglio direttivo (cacciabile senza un motivo se non il cambio della presidenza), piuttosto che un elemento di continuità gestionale, se nelle aree protette i campi da golf sono sostenibili o meno (terribile uscita di qualcuno rappresentativo......).
Discutendo di queste “sciocchezze” ci stiamo dimenticando del ruolo delle nostre aree protette nel panorama internazionale della conservazione della natura e del turismo educativo e sostenibile. Ci stiamo dimenticando dell'integrazione normativa con le leggi sulla biodiversità, sul paesaggio, sulla gestione faunistica ..... e dell'integrazione delle aree protette con i territori circostanti. Ci stiamo dimenticando di fare una verifica del raggiungimento degli obiettivi del sistema e di ciascuna delle sue articolazioni.
Da questa posizione deriva una ed una sola proposta: il sistema dei Parchi smetta di rincorrere gli eventi, di controdedurre alle proposte spesso assurde con altre frammentate proposte solo un pò migliori. Come si fa a ragionare dei singoli commi se prima non si è ragionato sugli obiettivi, sulle criticità e sulle ragioni di tali criticità ?
Il Sistema dei Parchi organizzi al più presto la Terza Conferenza delle Aree Protette, ufficialmente annunciata ormai da anni dal Ministero dell'Ambiente e mai convocata.
Se il Ministero non lo fa, ci pensi chi ha la rappresentatività, il ruolo e l'organizzazione per farlo, non solo coinvolgendo le associazioni rappresentative ma dando spazio anche ai "cervelli pensanti" sparsi negli angoli del Paese.
Non serve una convention costosa, non servono buffet né pranzi ufficiali con posate argentate e tavoli riservati. Non servono costose mostre a tema, pubblicazioni patinate o piante decorative affittate per dare lustro.
Servono maniche rimboccate, una sala molto spaziosa, almeno due-tre giorni di tempo e la voglia di fare un'analisi critica su quello che è successo dal 6 dicembre 1991 ( e anche prima, magari…) e su quello che invece doveva esser fatto. Misuriamo i risultati ed i fallimenti, dopo di ché sarà assolutamente più facile capire se e quali modifiche proporre al legislatore per la L. 394.
AIDAP è fiduciosa che, in questo 2011 segnato da così importanti ricorrenze, chi di dovere accolga questo appello perchè altrimenti succederà che a Roma, in qualche Parco Nazionale, a San Rossore o da qualche altra parte la Terza Conferenza venga comunque organizzata, spontaneamente. Il ventennale della L. 394 è a questo proposito "pericolosamente" vicino !
Da questo evento dovrà nascere una proposta organica, non fatta di singoli emendamenti su singoli commi troppo simili a regolamenti di conti, ma piuttosto di un nuovo disegno che ci dica gli obbiettivi dei prossimi decenni, gli strumenti che avremo a disposizione e le verifiche di efficacia ed efficienza a cui tutti noi saremo sottoposti per essere valutati e, se del caso, cacciati. Basterebbe guardare alle capacità di programmazione del National Park Service americano, per capire cosa significa programmare e progettare in materia di aree protette.
AIDAP e le sue poco rappresentative professionalità e competenze sono disposte con tutta umiltà a dare il proprio contributo, assieme alle altre associazioni che da tempo chiedono un significativo passo in questa direzione.

Andrea Gennai
VICE PRESIDENTE AIDAP