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Su questa pagina riporto più o meno quanto è già noto sul mio conto e qualcosa di più sui temi di interesse comune che seguo da vicino.


venerdì 25 settembre 2009

Cosa succede a L'Aquila?

Eddyburg pubblica il dossier L'Aquila a cura di Frisch, De Lucia, De Marco, Liberatore e Perrotti. Una lucida ed il più possibile oggettiva analisi di quanto a L'Aquila è successo, ma soprattutto cosà potrà succedere, da un punto di vista urbanistico e sociale per le politiche utilizzate nella ricostruzione post-terremoto.
Dossier scaricabile in formato pdf da: http://eddyburg.it/article/view/13889/
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No al nucleare in Abruzzo

Lettera aperta al Presidente
della Regione Abruzzo Gianni CHIODI
Sig. Presidente Gianni Chiodi, in seguito ad un articolo di Repubblica del 26/2/09 in cui l'Abruzzo figurava tra le regioni favorevoli ad ospitare centrali nucleari nella regione Abruzzo, lei espresse la sua contrarietà all’installazione dei suddetti impianti, dimostrando una visione moderna di sviluppo e rispetto per le generazioni future .
Martedì 3 marzo 2009 fu presentata in Consiglio regionale una risoluzione urgenterecante una proposta di deliberazione per formalizzare la contrarietà del Consiglio, all'ipotesi di installazione di una centrale nucleare e siti di stoccaggio di materiale radioattivo da far pervenire al Presidente del Consiglio dei Ministri .
Inspiegabilmente tale risoluzione è stata bocciata da 22 consiglieri del centro destra .
Non ci risultano atti sostitutivi di fondata rilevanza che avvalorino la sua contrarietà, e se le buone intenzioni non sono seguite da atti concreti - come lei ben saprà -, assumono tutta l'aria di una vera e propria presa in giro .
A fine settembre, per le Regioni, scade il termine per impugnare la Legge 99 del 23 luglio 2009 su “Sviluppo, internalizzazione delle imprese ed energia” che reintroduce in Italia il nucleare.
Trascorso questo termine il governo potrà decidere in totale autonomia dove collocare le centrali nucleari (se ne ipotizzano 8-10), scavalcando completamente i Governi locali, impedendo l’informazione dei cittadini fino ad arrivare alla militarizzazione degli impianti la cui localizzazione sarà proposta da operatori privati. Le regioni non avranno nessuna voce in capitolo tranne un parere non vincolante in sede di Conferenza unificata Stato Regioni. Un iter di questo genere è in assoluto contrasto con quanto stabilisce il Titolo V della Costituzione sui poteri concorrenti delle Regioni in materia di Governo del territorio e sul rispetto del principio di leale collaborazione.
Pertanto, preghiamo lei e tutti i consiglieri regionali prima del 30 settembre, nei modi a lei congeniali e rigorosamente formali a produrre una netta e chiara contrarietà all'installazione di centrali nucleari e depositi di scorie radioattive nella regione Abruzzo, ed ad impugnare innanzi alla Corte Costituzionale la l. n. 99/09 in materia di energia nucleare entro i termini di legittimità costituzionale, come peraltro è già stato fatto da altre Regioni".
WWF, Legambiente, Greenpeace
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lunedì 14 settembre 2009

Mante in Adriatico

Non c'è verso, l'Adriatico non vuole morire.
Lo inquiniamo quotidianamente con l'apporto dell'acqua di fiumi che puzzano di fogna, ci si naviga con una quantità enorme di imbarcazioni che non hanno nulla di ecosotenibile, scarifichiamo i fondali costantemente durante tutto l'anno, a largo con lo strascico e sotto costa con le turbosoffianti, cementifichiamo la costa e livelliamo le poche dune residue con ruspe ed escavatori, continuiamo a costruirvi piattaforme offshore e gassificatori, riusciamo, all'insaputa di tutti, anche ad affondarvi carrette del mare cariche di residui tossici e, addirittura, durante l'ultimo conflitto nella ex-Jugoslavia, vi abbiamo sganciato una tale quantità di bombe inesplose da far risollevare l'economia Usa,
... eppure ... non vuole morire!!!.
Nei mesi scorsi una Megattera (Megaptera novaeangliae), ora addirittura le Mante (Mobular mobular), avvistate qualche giorno fa a largo della costa abruzzese da volontari di Marevivo.
Questo mare continua a sorprenderci ogni giorno di più, come se avesse deciso di tirar fuori i suoi migliori gioielli per convincerci a salvarlo.
SALVARTI? Giammai!
Sono le tue ultime cartucce, caro mio amico mare: presto ti ridurremo in una pozza maleodorante!. Noi da quassù non abbiamo alcuna intenzione di cambiare le nostre strategie!
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sabato 5 settembre 2009

Tonno rosso da salvare

L'Unione europea decidera' la sua posizione in merito alla possibile inclusione del Tonno rosso tra le specie protette dall'appendice I della Cites a partire dal 2010, con consequente proibizione del commercio internazionale di questa specie e dei suoi prodotti derivati. Provvedimento importante alla luce del rischio di estinzione che corre la specie nel Mar Mediterraneo.
Germania, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito hanno già pubblicamente sostenuto la proposta. La posizione dell'Italia diviene importante in considerazione della sua posizione strategica in Mediterraneo.
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