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mercoledì 30 dicembre 2009

L'UE vuole davvero la tutela dei mari?

Per la tutela del mare e delle aree marittime, ci sono (e saranno) tanti progetti. Tuttavia i tanti gruppi di lavoro che cercano oggi di operare al servizio di questa causa, operano attraverso l'aiuto di un sistema che paradossalmente supporta iniziative contrarie ai propositi per i quali si cerca di lavorare.
Quale è il senso di tutti questi sforzi di tutela del mare se lo stesso sistema Europeo devolve in un battibaleno somme di denaro (v. articolo) tali da distruggere lo sviluppo della stessa sostenibilità marina?
Sul Times Online, articolo su http://www.timesonline.co.uk/tol/news/environment/article6943367.ece,
si legge un'informazione che avvicina l'Europa a uno scenario drammatico: l'Europa decreta leggi per il business della pesca a imprese che utilizzano il mare senza assicurarne sostenibilità (in questo caso alla specie dei tonni bluefin).
35 milioni di Euro. Numeri, non parole. Ma dove investe oggi la Comunità Europea una somma altrettanto concreta per la "conversione/innovazione" delle attività produttive delle imprese di pesca (da "raccoglitrici" a "produttrici di processi di pesca sostenibili")?
Se 35 milioni fossero investiti anche per "chi investe in un mare sostenibile", con possibili progetti realizzabili, che ricadute economiche potrebbe avere il già compromesso attuale settore della pesca? del turismo? della qualità di vita data dalla qualità dell'ambiente?
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Marco CESTARI
TIME PROJECT- Tourism Marketing- Sustainable Development
http://www.time-project.com
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