In apertura
alla quarta edizione della conferenza internazionale "Our Ocean", a Malta,
l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di
sicurezza e vice presidente della Commissione UE, Federica Mogherini, ha
annunciato che la Commissione europea si impegnerà con 560 milioni di euro per
sostenere azioni a protezione dei mari di tutto il mondo attraverso 36
specifiche azioni per difenderli dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento,
in particolare della plastica, e dalla pesca illegale.
Dopo
l’annuncio della Mogherini è stato il commissario europeo per l'ambiente, gli
affari marittimi e la pesca, Karmenu
Vella, a dare una notizia, sempre a Malta, ancor più interessante per le coste abruzzesi e l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano: l'Adriatico avrà la prima area marina protetta d’alto
mare, sarà quella di Jabuka in acque
croate, conosciuta in Italia come Fossa
di Pomo (traduzione dal croato Japuka pit) ed intorno a cui da tempo ruotano politiche di tutela.
Si tratta
di una depressione del fondale centro adriatico che si trova di qualche miglio
verso il largo proprio di fronte all’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, in
acque internazionali tra Italia e Croazia. Un serbatoio di biodiversità, ormai
riconosciuto dal mondo scientifico, di straordinaria importanza e bisognoso di tutela da molto tempo.
Su questo
tema l’Università Politecnica delle Marche sta lavorando da tempo,
prima promuovendo il progetto AMER-Adriatic Marine
Ecosystem Recovery ed ora nell’Adriatic
Recovery Project .
E’ proprio il MedReAct che guida quest’ultimo progetto a dare l’annuncio di quanto deciso a Malta.
L’Adriatico,
vero e proprio polmone di tutto il Mediterraneo, è, ad oggi, seriamente malato
e gran parte della sua antica e abbondante ricchezza è andata perduta a causa
dello sfruttamento eccessivo delle risorse. Fino all’inizio del secolo scorso
in questo mare vivevano numerose specie oggi drasticamente diminuite: alcuni
squali (come l’Angel shark, anche detto “Squatina”); delfini così abbondanti da
essere visti come una minaccia per i pescatori; grandi cetacei, come il
capodoglio e mante giganti.
I ricercatori dell’Università
Politecnica delle Marche hanno anche sviluppato un questionario "L'Adriatico
com'era", per una raccolta dati molto
elementare che si pone come obiettivo una raccolta di conoscenze e memorie
storiche di pescatori, subacquei e, più in generale, degli amanti del mare.
Si può partecipare dando un
proprio contributo a ricostruire la storia del nostro mare! Il questionario è online,
raggiungibile al seguente link:
https://servizi.scienze.univpm.it/surveys/index.php/survey/index/sid/893312/newtest/Y/lang/it
In soli tre minuti si
compila tutto. Dopo una
prima parte generale, con domande brevi su alcuni dati anagrafici degli
intervistati, il questionario si sviluppa in poche pagine essendo suddiviso in
sezioni diverse che si aprono in base alla professione dell'intervistato: pescatori
professionali o ricreativi, subacquei e, infine, semplici amanti del mare.
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