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giovedì 8 luglio 2010

Torniamo a difendere i Parchi

Ormai ci si deve rivolgere direttamente a Gianfranco Fini, presidente della Camera, cogliendo l’occasione di un premio assegnatogli a Ustica, per tentare di far sapere che in Italia trenta Aree Marine Protette sopravvivono con quello che in Francia viene stanziato per un solo Parco regionale: da Greenreport.

A livello centrale non essendo riusciti a chiudere i Parchi nei goffi tentativi degli anni scorsi, hanno deciso di affondarli. In finanziaria è previsto un taglio del 50% agli striminziti stanziamenti in favore degli Enti Parco nazionali, il che equivale a dimezzare le attività già ridotte al lumicino in gran parte dei Parchi Nazionali. La manovra è a tal punto scandalosa che persino il Ministro dell’Ambiente, facente parte dello stesso Governo è costretto a farsi sentire tramite i media per salvare il salvabile: da Il Sole 24 Ore.

Se qualcuno pensa che ci siano delle disattenzioni può stare tranquillo perchè non si tratta di sviste. Quando si pensa a posti e poltrone, infatti, spuntano assurdi emendamenti come quello in cui i Direttori dei parchi andrebbero nominati semplicemente sulla fiducia del Ministro, senza più un Albo professionale e senza più la segnalazione dei nominativi da parte di chi, gli Enti Parco, sul territori si confronta quotidianamente: da AIDAP.

In Abruzzo, la Regione dei Parchi, la regione che ha scommesso sul verde per il proprio futuro, la situazione è divenuta ridicola, zero Euro per Parchi e Riserve regionali e milioni di euro per impianti da sci, se fosse possibile ridere in un quadro così drammatico come quello delineato dagli esperti: da La Gramigna.

C’è la necessità di tornare a difendere i gioielli del nostro paese con forza. Pensavamo forse che l’Italia avesse preso la strada dei paesi che civilmente rispettano il proprio patrimonio. Le cose, invece, stanno andando diversamente da ciò che si poteva logicamente immaginare.
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